Il Sì&No del giorno
Giusta la privatizzazione dei porti? Sì, l’alleanza con il privato è vincente per attrarre maggiori investimenti
Nel Sì&No del Riformista, spazio al dibattito sulla privatizzazione dei porti. Favorevole il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi che guarda all’esempio di Rapallo: “Ora è uno dei più importanti del Mediterraneo”. Contrario il Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi: “Il porto deve rimanere un asset al servizio dell’economia di tutto il Paese”.
Di seguito il commento di Raffaele Nevi
Occorre rendersi conto che il tempo del ricorso all’indebitamento pubblico sta finendo. La pratica degli scostamenti di bilancio cara al Presidente Giuseppe Conte non rappresenta più la soluzione dei problemi del paese. Forza Italia ha nel DNA la convinzione che sia necessario che lo Stato si sgonfi e che si possa coinvolgere il privato per mettere a sistema le nostre autentiche ricchezze, a partire dal turismo, e cercare di migliorare i servizi erogati: accogliere più turisti nautici, per esempio, è un elemento essenziale per noi che abbiamo una Penisola circondata da coste. Abbiamo già degli esempi per quanto riguarda i piccoli porti turistici come Rapallo, dove – grazie al nostro bravo sindaco Bagnasco – è stata costruita una partnership con il privato. I servizi portuali sono appaltati, il Comune controlla e ne beneficia. Sono stati fatti investimenti tecnologici e infrastrutturali che hanno consentito di uscire dalla crisi della grande mareggiata che aveva distrutto tutto. Con le sole risorse pubbliche non sarebbe stato possibile. Ora, grazie alla leva del privato, è uno dei più importanti del Mediterraneo. Si può arrivare a trasformare le autorità portuali in SPA, mobilitando le risorse dei nostri risparmiatori. In passato abbiamo già fatto proposte in tal senso. Siamo convinti che attraverso un nuovo protagonismo del privato – alleanza con privato sano – si vengano a creare le condizioni affinché vi siano più investimenti esteri e italiani, sostenendo la crescita economica del Paese. Che non si può raggiungere solo con la spesa pubblica, immaginarlo è impossibile. Serve andare avanti con delle liberalizzazioni che possono portare benefici.
Un punto strategico è utilizzare il mare come una nostra naturale autostrada. Vorremmo riprendere questo tema che avevamo sviluppato ai tempi del Governo Berlusconi, investendo sulla portualità e sul mare. Il mare è un’opportunità anche dal punto di vista commerciale: l’Italia deve diventare un hub strategico per le grandi vie di comunicazione marina. Ma lo Stato non ce la fa a supportare tutto da solo: dobbiamo fare grossi investimenti, ovviamente controllando bene che non si svenda patrimonio pubblico. Questo è da intendere come un obiettivo strategico per i prossimi anni. La nostra economia sta andando bene, possiamo cercare di sviluppare ancora di più il commercio anche a livello internazionale. Senza dimenticare il discorso della portualità turistica. Solo attraverso la partecipazione del privato possiamo costruire le basi per un’altra offerta che possa attrarre il turismo nautico.
Abbiamo l’interesse a fornire agli alleati di centrodestra delle idee e delle proposte su cui chiediamo un approfondimento. Siamo convinti che all’interno del nostro partito e della maggioranza ci può essere un dibattito, perché sostenere la crescita economica del nostro Paese è un obiettivo condiviso in maniera trasversale. Altrimenti ci troveremmo ad affrontare problematiche da gestire con il ritorno dei vincoli di bilancio dell’Unione europea. Non ci saranno più le maglie larghe previste in via eccezionale per la pandemia e per ciò che è seguito. La maggioranza si deve far carico di una prospettiva di lungo periodo con proposte che vanno nella direzione della nostra identità politica. Il privato è una gamba fondamentale per lo sviluppo e dobbiamo chiamare i capitali privati a partecipare allo sviluppo dell’Italia. Con le risorse pubbliche che abbiamo a disposizione non ce la faremo. Sono sicuro che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, terrà conto della nostra posizione e si farà promotore di un dialogo costruttivo che tenga bene in mente l’importanza che ricoprirebbe un intervento che imbocchi la strada da noi tracciata. Noi affineremo sempre di più le nostre proposte e le trasformeremo in atti più puntuali e definiti.
Il tema va affrontato in maniera seria, è un argomento da riprendere e da porre al centro dell’attenzione perché è una delle leve per garantire più investimenti e sviluppo tra portualità e altri campi come ad esempio le municipalizzate a livello locale o il trasporto. I servizi della Pubblica amministrazione possono essere esternalizzati: dove è possibile farlo bisogna agire proprio in questa direzione. Il ruolo del pubblico? Non sarebbe affatto insignificante. Anzi determinante.
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