Guerra a Gaza, “Hamas rilascerà 50 ostaggi stranieri”, prime incursioni nella Striscia per cercarli. Bombe e morti a Rafah “vicino sede Onu”

Quattrocento. Questo, secondo i media palestinesi citati da Al Jazeera, il numero di morti in tutta la Striscia di Gaza nell’ultimo giorno di bombardamenti da parte delle forze israeliane. In una guerra dominata, così come le altre, da fake news e propaganda, questo dato sarebbe il più alto dall’inizio dei bombardamenti d’Israele dopo gli attentati del 7 ottobre scorso firmati da Hamas. Ad oggi le vittime, a 17 giorni dall’inizio del conflitto, sarebbero oltre 4700 palestinesi e oltre 1700 israeliani. Migliaia i feriti e circa 220 gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono stati registrati almeno 25 attacchi aerei israeliani contro aree residenziali del territorio palestinese, che ospita più di 2 milioni di persone. Wafa ha aggiunto che molti degli attacchi hanno colpito case civili senza alcun preavviso e sarebbero avvenuti vicino agli ospedali Al-Shifa e Al-Quds nella città di Gaza. Questa la cronaca dell’ultimo giorno di guerra che ha visto, ancora una volta, crescere la tensione tra Israele e gli altri Paesi arabi non coinvolti, al momento, nel conflitto. Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che se Hezbollah (che minaccia di entrare in guerra se i raid su Gaza proseguono) dovesse entrare in guerra “farà l’errore della sua vita”. “Colpiremo con una forza che non può nemmeno immaginare e per Hamas e per Libano sarà devastante”, ha sottolineato. L’Iran, che finanzia sia Hezbollah che Hamas, ha invece ribadito che “se Israele non fermerà immediatamente il crimine contro l’umanità e il genocidio a Gaza, tutto è possibile in qualsiasi momento e la regione andrà fuori controllo”.