Guerra in Ucraina scatenata per la profezia del ’68: la coincidenza con gli altri conflitti mondiali, è mistero

In tempi di conflitto si scatenano tutte le teorie più assurde, tra profezie e coincidenze numeriche che spopolano sui social che attizzano teorie del complotto e del mistero. L’ultima riguarda il numero 68. Sarebbe questo il numero che misteriosamente si ripete per tre conflitti mondiali: parliamo della Prima Guerra Mondiale, della Seconda Guerra Mondiale e dell’attuale conflitto in Ucraina. La coincidenza riguarda la date di inizio.

Mettendo sulla stessa riga i numeri che compongono le tre date e sommandole tra di loro infatti il risultato è sempre 68. La prima Guerra Mondiale ebbe inizio il 28 luglio 1914, la Seconda Guerra Mondiale iniziò il 1 settembre 1939 e infine l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha preso il via il 24 febbraio 2022. Facendo l’addizione il risultato è sempre 68.

Inizio prima guerra mondiale 28.07.1914  e dunque 28+7+19+14 = 68

Inizio seconda guerra mondiale 01.09.1939 e dunque  1+9+19+39 = 68

Russia invade l’Ucraina 24.02.2022 e dunque 24+2+20 + 22 = 68

E così sono iniziate tante teorie per gli amanti del mistero. In realtà in ogni mese dell’anno si raggiunge la cifra 68 sommando i numeri delle date. La prossima occorrenza sarà, per esempio, il 23 marzo quindi il 22 aprile e così via. Dunque potrebbe essere una normale coincidenza capitata ma che comunque intriga. Resta una coincidenza un po’ inquietante che divide il popolo dei social.

Sono numerose le teorie e le profezie che circolano sui social dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Tra le più note quella di Baba Vanga, meglio conosciuta come la Nostradamus dei Balcani. Stando a quanto riportano alcuni media russi, nel 1979, durante un incontro con lo scrittore Valentin Sidorov la Vanga avrebbe pronunciato questa frase: “Tutto si scioglierà come ghiaccio. Solo uno rimarrà intatto: la gloria di Vladimir, la gloria della Russia. Nessuno potrà fermare la Russia”. La veggente avrebbe anche definito il leader russo come “il signore del mondo”.

Baba Vanga, o meglio Vangelia Pandeva Dimitrova, è stata una veggente bulgara nata nel 1911. Ha trascorso la sua vita a Rupite, un villaggio tra le montagne nel distretto di Blagoevgrad. Ha perso la vista a 12 anni e ha affermato di aver ricevuto da Dio il dono della chiaroveggenza. È morta nell’agosto 1996 ma ha lasciato numerose profezie che vengono fuori periodicamente. Da quanto riferito dai suoi seguaci ha fatto previsioni fino al 5079 che periodicamente risbucano fuori. Essendo profezie sono spesso molto vaghe ed è facile cadere nelle interpretazioni sbagliate, condizionati dai fatti di cronaca che davvero accadono.

E come non citare per l’occasione anche Nostradamus? Nostradamus avrebbe predetto tutto: Putin, gli assedi, la guerra tra Russia e Ucraina. Stanno facendo il giro del mondo e del web le immagini della guerra in Ucraina: città devastante, militari morti al fronte, bombardamenti, civili rifugiati nei rifugi e nei sotterranei, milioni di profughi.

Per il 2022, con le sei quartine prese in esame dagli esperti, aveva dettato: “Di sangue e fame maggiore calamità / Sette volte appreste alla spiaggia marina/ Monech di fame, luogo preso, prigionia”. E ancora: “Sotto il clima babilonese opposto / Grande sarà senza effusione”. Un altro passaggio: “I templi sacri del primo stile romano / Rifiuteranno le fondamenta della Dea. Tutto intorno alla grande Città / Saranno i soldati alloggiati dai campi e dalle città” e “L’improvvisa morte del primo personaggio / Porterà un cambiamento e potrà porre un altro personaggio nel regno”. E infine: “Verso la mezza siccità estrema / Nella profondità dell’Asia diranno terremoto”.

Le interpretazioni mettevano quindi in fila guerre che causeranno un aumento dei flussi migratori, gli effetti dei cambiamenti climatici, perfino una crisi dell’Unione Europea con un assedio di una grande città e un probabile crollo, la morte improvvisa di un grande leader mondiale, una catastrofe naturale di grandi proporzioni in Asia. Se intorno a Capodanno la “Grande Città” era Parigi, adesso è diventata Kiev, da giorni in attesa dell’assedio con i soldati di Mosca a pochi chilometri dalla capitale. Così come viene collegata “l’improvvisa morte del primo personaggio” che “porterà un cambiamento e potrà porre un altro personaggio nel regno” ai protagonisti del conflitto in corso. E quindi soprattutto a Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Certo ci vuole tanta fantasia.