Kiev resiste. Eroicamente. Contro uno degli eserciti più potenti al mondo. Suonano ancora le sirene a Kiev, dove sono state udite varie esplosioni, secondo quanto riporta il sito del Kyiv Independent. Il sindaco della capitale, Vitalij Klyčko, aveva detto che “i nemici sono alle porte della città”. Nell’attacco alla torre della tv della capitale sono morte almeno cinque persone e altre cinque sono rimaste ferite; i canali televisivi del Paese hanno smesso di trasmettere.
In un tweet, il presidente Zelensky, nel condannare il gesto, comunica che il raid ha sfiorato il memoriale di Babin Yar, dove si commemora l’uccisione di 33 mila ebrei durante l’occupazione nazista del 1941. In totale, gli Stati Uniti hanno contato più di 400 missili lanciati dalla Russia a partire da ieri mattina, secondo un alto funzionario della difesa. Gli ucraini hanno ancora sistemi di difesa missilistica aerea che rimangono “vitali, intatti e impegnati”, secondo la stessa fonte, la quale ha anche affermato che, mentre la Russia non ha ancora raggiunto la superiorità aerea, “ci sono aree in cui ha più controllo di altre”. L’esercito russo ha invitato tutti i cittadini della regione di Kiev che abitano vicino a ripetitori di telecomunicazioni a lasciare le loro case, mentre il ministero della Difesa avvisa chi abita nelle zone in cui si trovano i cosiddetti “cyber hub”, ovvero i siti militari da cui vengono effettuati cyberattacchi, che sta per lanciare un intervento mirato per distruggerli, raccomandando loro di lasciare le abitazioni.
“Allo scopo di sventare gli attacchi informatici contro la Russia, colpi con armi di alta precisione saranno effettuati contro le strutture tecnologiche del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina”. “Secondo i dati di intelligence, i russi stanno preparando un attacco aereo sulla cattedrale di Santa Sofia, patrimonio dell’umanità dell’Unesco”. A scriverlo su Twitter è l’ambasciata Ucraina presso la Santa Sede. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto a Joe Biden di dare un messaggio “forte e utile” sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel discorso sullo Stato dell’Unione che terrà questa sera (a tarda notte in Italia, ndr). In un’intervista esclusiva a Cnn e Reuters, dal bunker in cui è nascosto a Kiev, il leader ucraino, ex attore, ha detto: “È una situazione molto seria, non siamo in un film”. “Io non sono una figura iconica, l’Ucraina lo è”, ha aggiunto Zelensky.
Che in mattina aveva rivolto, in collegamento video, un appello straziante al Parlamento europeo riunito in seduta straordinaria: “La nostra gente è molto motivata, stiamo combattendo per nostri diritti e libertà e ora per la nostra sopravvivenza, ma anche per essere membri alla pari dell’Europa e credo che oggi stiamo mostrando a tutti quello che siamo, l’Ue sarà molto più forte con noi. Senza di voi l’Ucraina sarà abbandonata. Abbiamo provato la nostra forza, che valiamo almeno quanto voi. Quindi, dimostrateci che siete con noi, provateci che non ci lascerete soli e che siete davvero europei”. Kiev chiede alla Cina di farsi mediatrice con la Russia e invoca di entrare nell’Ue. Oggi occhi tutti puntati sul tavolo delle trattative.
