Hillary Clinton: “Meloni premier? Rottura col passato, poi contano i fatti. Putin è un assassino”

“L’elezione della prima premier in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato, ed è sicuramente una buona cosa. Però poi, come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa”. A parlare al Corriere della Sera è Hillary Clinton, ex segretario di Stato Usa presente in questi giorni al Festival di Venezia con la sua associazione no profit Vital Voices Global Partnership, che risponde così alla domanda sull’eventualità che alle prossime elezioni in programma il 25 settembre possa vincere in Italia la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Per Clinton “si votano le idee” e aggiunte: “Non sono mai stata d’accordo con Margaret Thatcher (ex primo ministro inglese negli anni Ottanta, ndr) ma ho ammirato la sua determinazione”. Secondo l’ex first lady, le donne a destra tuttavia sono molto più supportate dal partito rispetto che a sinistra: “Vengono protette dal patriarcato perché spesso sono le prime a supportare i pilastri fondamentali del potere maschile e del privilegio. Oggi, in America, le leader di destra sono contro l’aborto, molto in favore delle armi“.

Clinton commenta la morte di Gorbaciov: “Era l’opposto di Putin, ho sempre pensato che meritasse un posto nella storia. L’ho incontrato diverse volte. Lui ha immaginato che il suo Paese potesse far parte di un mondo più grande e avvicinarsi all’Europa”. Su Putin esprime invece le stesse parole di Joe Biden: “E’ un bullo, un assassino, un egocentrico pericoloso. Quell’uomo vuole ricostruire l’impero russo con lui al centro, come fosse Pietro il Grande. Gorbaciov era diversissimo, sia Ronald Reagan che il primo Bush dicevano che con lui si poteva dialogare”.

Sulla fine della guerra non si sbilancia: “Il governo ucraino e il suo popolo sono incredibili. Non so come finirà la guerra perché sceglieranno loro se e quando negoziare con Putin, ma sento che non è una cosa che avverrà a breve“.

Poi riserva parole di apprezzamento per la premier neozelandese Jacinda Ardern (“Il modo con cui ha gestito la pandemia e il massacro nella moschea nel 2019 è stato davvero unico”) e per Sanna Marin, premier della Finlandia finita nel tritacarne mediatico per dei video in cui ballava con amici: “È stata molto coraggiosa ad aver guidato la Finlandia nella Nato. Sulle danze, siamo al classico doppio standard che si applica con le donne, giudicate sempre duramente. Ma ho l’impressione che il mondo si stia abituando ad averci nei parlamenti e nei partiti“.

Sull’aborto e sull’abolizione della Roe v. Wade, Clinton è dura: “In America l’incesto esiste. Le bambine di 10, di 11 e di 12 anni vengono molestate e rimangono incinte. Sì, esiste che uno sconosciuto violenti una ragazza che conosci, sì, ci sono complicazione durante la gravidanza che fanno rischiare la vita. Le persone che hanno lottato perché la Roe v. Wade fosse cambiata oggi sono prese a schiaffi dalla realtà. Però, c’è una cosa positiva in tutto questo: i candidati democratici pro choice negli Stati ora stanno vincendo. E allora, ogni tanto possiamo dire che serve qualche schiaffo dalla realtà per cambiare le cose“.

Chiusura dedicata all’ex presidente americano Donald Trump: “Non tornerà” perché “non so nemmeno se riesce a candidarsi, è in un sacco di guai”. Poi “molti repubblicani sono pronti a sfidarlo” e infine “io non sono sicura che gli americani vogliano tornare indietro a Trump. L’ho battuto per 3 milioni di voti, in qualsiasi altro Paese sarei stata io la presidente”.