I grillini vogliono eliminare il cash, ma così fanno il solletico alla mafia

Abolire il denaro per fermare le mafie e mafiosi? Ma siete scemi? Certo che bisogna fermare le mafie e anzi sarebbe carino non dar loro il bacino della buona notte bonificandogli qualche reddito di cittadinanza (come si è scoperto) che i signori della ‘ndrangheta ottengono per semplice auto-certificazione. «Scusi, lei è per caso mafioso?», chiede il modulo: «Ma ci mancherebbe! no, assolutamente». Memoria personale: quando andai a vivere a New York un quarto di secolo fa mi innamorai di quel Paese e di quella città anche perché la gente pagava tutto con carta: dal caffè al bar al taxi, dal supermercato e – un attacco di entusiasmo – persino le tasse.

In quel complicato e grandioso Paese, già negli anni Novanta tu avevi, collegata al tuo computer, la macchinetta che ti leggeva la carta di credito e con quella pagavi tasse e imposte. A nessuno – un quarto di secolo fa – sarebbe passato per la mente di chiedere al tassista: per caso accetta bancomat o carta? Contemplando l’ipotesi che quello ti potesse rispondere: «Dottò, se ce l’ha in contanti è mejo, perché me s’è rotto er posse». Ero dunque e sono ancora ammirato dalla libera spontaneità nell’uso della carta, che non implicava in alcun modo l’obbligatorietà: i dollari correvano e corrono di mano in mano, di piccolo e grande taglio, perché gli statunitensi hanno in Costituzione il diritto to pursuit your happiness, a cercare la loro personale felicità.

E pensare che fu il napoletano Gaetano Filangieri a consigliarlo a Benjamin Franklin, che portò l’idea a Philadelphia: abbiamo diritto non ad essere felici, ma almeno tentare. Il che significa che lo Stato non è autorizzato ad assumere atteggiamenti odiosi. Ovviamente in Italia abbiamo i nostri problemi culturali, chiamiamoli così: ricordo quando qualche anno fa chiesi all’esercente di una spiaggia il conto stagionale per ombrellone, sdraio, barca e colazioni, vedendo ciò che estraevo dal portafoglio impallidì: «Mi dispiace, niente carte né Bancomat». Allora – dissi – mi dia il suo Iban. Rispose. «Facciamo così, lei non mi deve niente: è stato un piacere averla avuta come ospite».

Il fatto che il contante sia anche un facile strumento per una miriade di illeciti è banale. Ma l’idea di curare la malattia cancellando lo strumento denaro, che agisce come sintomo e non come causa, oltre che banale è inefficace: oggi puoi pagare in bitcoins, oltre che in dollari e yen. E forse anche in rubli. Dunque, imporre la moneta elettronica unica vietando la carta e le monete potrà fare soltanto il solletico al mammasantissima dell’onorata società, ma non al figlio del mammasantissima, che ha studiato ad Harvard e se ne fotte: sposta milioni e miliardi in tutte le currencies cartacee o virtuali. Senza il minimo problema. Sta per scattare il divieto per pagamenti in contanti sopra i duemila euro. Cifra limite a casaccio per un andamento a singhiozzo, ma basata su un principio teologico ideologico punitivo: duemila euro sono – secondo gli stregoni e gli sciamani di governo – il massimo che una persona o una famiglia possa spendere senza essere necessariamente in affare con dei criminali: è quanto basta per qualche elettrodomestico, l’anticipo di una automobile, di un affitto, insomma ci si può passare sopra.

Ma lo Sem. ovvero lo Stato Etico Manettaro che ha preso forma in questi ultimi anni, oltre che averci predisposti all’intercettazione mentre siamo in bagno o in camera da letto (ma anche sul divano), sta decidendo di chiudere ogni spazio anche intimo, sbarazzino, segreto, privato, peccaminoso, libertino, libertario, che ci permetta di fare come ci pare e piace. E chi volete che sia la mosca cocchiera dello Stato etico manettaro? Bravi, avete indovinato: è il M5S, gente alla quale Robespierre e Saint-Just potrebbero idealmente offrire prestazioni sessuali manuali in segno di rispetto, hanno avuto l’ideona moralizzatrice. Macché duemila! Mettiamo fuori legge il denaro, fuego a voluntad a todos los euros (molti di loro hanno preso l’accento sia da Maduro che da Dibba cacciato dall’America Centrale perché considerato alleato di Salvini).

E allora, noi che cosa metteremo sotto il materasso dopo aver vinto a scopa con la nonna? E chi ha fatto sparire il piggy bank, il salvadanaio, dove mettevamo gli spiccioli del topolino quando cade il dente? E i soldi per scommettere con i monelli di strada, o per giocare a chi ce l’ha più lungo o a chi piscia più lontano? Sono i ragazzacci di strada che fanno queste cose, ma noi gentiluomini libertari liberali e libertini ci faremmo uccidere per difendere il loro diritto. E i rudi e romantici giocatori di poker (o anche i panzoni e sudati giocatori di poker, ma pure da tressette) che cosa daranno per ottenere delle fiches? L’Iban?

Guardateli, questi zotici ignorantoni dalla testa internamente rapata: non avevano urlato che il denaro era lo sterco del demonio? L’Iban invece lo tollerano. Ma sono gli stessi per i quali un imbecille vale un genio, un lavoratore vale uno sfaticato, un risparmiatore vale un dissipatore. Sì, sono loro, avete capito benissimo. È nella loro genetica contaminata a Wuhan che ha distorto l’elica del loro Dna e così sono approdati alla nuova certezza: bruciare il denaro farà ardere i criminali. La crociata contro la moneta corrente ci ricorda la frenesia per gli scontrini fiscali obbligatori quando furono imposti dai castigamatti, partendo dall’idea che da quel momento, mai, alcun esercente avrebbe potuto opporre resistenza evadendo anche per un solo caffè.

Erano tutte balle: qualsiasi esercente o professionista ti chiede se vuoi fattura o scontrino. Sono cresciuti tariffari separati per assenza dello Stato – che è occhiuto ma anche cretino, affogato com’è la modulistica occhiuta .Sappiamo tutti che non è l’uso della banconota che fa l’uomo evasore, o criminale, ma l’assenza dello Stato che si manifesta attraverso un fisco che prende senza dare nulla in cambio, al contrario di quel che succede in Paesi come la Germania o il Regno Unito gli Stati Uniti, dove l’agenzia delle entrate o l’Internal Revenue Service ti viene a visitare in casa, vuole vedere l’apparecchio dei denti della bambina, accetta un caffè, si informa di come stanno le cose e spesso restituisce, abbona, rateizza come una funzione umana dello Stato e non un algoritmo spietato.

Ci sono Paesi in cui ai lavoratori rovinati dal Covid, lo Stato tedesco o svizzero, ha versato soldi, moneta, sui conti correnti, a fondo perduto: profumata moneta da riscuotere e annusare, come faceva Paperon de’ Paperoni quando si tuffava dal trampolino nella sua enorme piscina di monete e banconote per provare l’ebbrezza del denaro, accumulato facendo affari da quando era sbarcato come papero emigrante scozzese, facendo incorniciare il primo nichelino guadagnato. Dunque, ci sono due aspetti orrendi che ci fanno insorgere contro questa tendenza abolizionista di falso moralismo oppressivo: il primo è che all’evasore o al malavitoso fanno un baffo.

Il secondo è che una tale idiozia rovinerebbe la già bassa qualità della nostra vita e il tasso minimo di felicità che già adesso è sotto la suola delle scarpe. Il secondo è ideologico: questo genere di politica è inutile, ma punitivo, serve a mordere la terra e umiliare. Francamente, non grazie. Abbiamo già dato. Ieri la Fed americana considerava in un suo studio che oltre un terzo dell’enorme massa di banconote in dollari sparse per il mondo, servono come moneta di scambio fra organizzazioni criminali, Stati, criminali, agenzie coperte di Stati criminali e non sanno che farsene dei nostri divieti sull’euro circolante, divieti che invece hanno un sapore puramente intimidatorio, disumano e cretino in perfetta sintonia con la mentalità giustizialista livellatrice dei cinque stelle che per sua natura è intimidatoria, analfabeta e cretina.