I piccoli alunni napoletani organizzano un bus per salvare mamme e bimbi in fuga dalle bombe

Una convenzione con le associazioni di categoria degli albergatori per la formalizzazione delle disponibilità delle strutture ricettive per assicurare l’accoglienza dei profughi. È quanto prevede l’ordinanza firmata ieri dal governatore campano Vincenzo De Luca in vista del sempre più cospicuo arrivo di cittadini ucraini in fuga dalla guerra. I gestori di alberghi e B&B si impegnano a rendere disponibile la struttura “per l’intero arco della giornata, sette giorni su sette, su richiesta anche per le vie brevi ove sussistano posti disponibili nella propria struttura”, con i profughi che potranno scegliere la formula pernottamento e pensione completa (rimborsata dalla Regione a una tariffa massima di 60 euro a testa al giorno, cui vanno aggiunte le tassa di soggiorno e l’Iva) oppure quella di pernottamento e prima colazione (con tariffa di 35 euro pro-capite al giorno, cui aggiungere tassa soggiorno e Iva).

Per i bambini di età inferiore ai 10 anni il costo è dimezzato. Nell’ordinanza viene precisato che l’alloggio (camere singole, doppie, triple, appartamenti, residence, case mobili e/o altre strutture ricettive) deve essere provvisto di servizi igienici e dotato di wi-fi, Tv, riscaldamento/raffrescamento, acqua calda/fredda, con ordinari servizi di pulizia ed igiene, in base alle specifiche disposizioni vigenti per la categoria ricettiva di appartenenza. «Teniamo conto che noi ci prepariamo ad accogliere una ondata di profughi dall’Ucraina» ha sottolineato De Luca alle prese anche con l’aumento dei casi di covid-19: «Dal punto di vista sanitario è un altro problema, perché l’80% di loro non è vaccinato». Poi ricorda che «in Ucraina non c’è la vaccinazione obbligatoria per quanto riguarda i bambini ucraini. Dobbiamo stare attenti a vaccinare tutti i bambini. Ci sono anche molte patologie che li riguardano, di tubercolosi ed epatite» ha concluso.

Intanto continuano le iniziative di solidarietà per aiutare un popolo in fuga dalla follia della guerra. Nelle scorse ore tre autobus della Mediterranea Saving Humans, un’organizzazione non governativa nata da pochi anni, hanno lasciato Napoli trasportando un gran numero di coperte, indumenti e medicinali. Dopo due tappe a Roma e Bologna, i tre autobus raggiungeranno Medika, città polacca a 70 chilometri da Leopoli, dove è stato allestito un grosso centro commerciale adibito a ricovero per i profughi che varcano la frontiera. A bordo 16 attivisti tra medici, pediatri, avvocati, operatori sociali, mediatori culturali e mediatori in sede di conflitto. Il ritorno in Italia sabato 18 marzo con circa 130 persone a bordo che scappano dalla guerra e cercano rifugio in Italia. Altra iniziativa lodevole è stata realizzata dalla scuola elementare e dell’infanzia “Vanvitelli”, al Vomero, dove insegnanti e famiglie hanno raccolto i fondi necessari per organizzare “il bus della solidarietà” partito sabato 12 marzo con un carico di medicinali e presidi sanitari e tornato in città lunedì scorso con a bordo 19 mamme e 21 bimbi in fuga da Leopoli.

I profughi hanno ricevuto una prima accoglienza nelle strutture sanitarie indicate dal Comune, Asl e Prefettura, poi hanno trovato ospitalità presso parenti, amici e famiglie resesi disponibili. A far scattare la mobilitazione sono stati i piccoli alunni dell’istituto così come racconta la preside Ida Francioni: «Dopo aver accolto le ansie dei piccoli scolari, impauriti dalle notizie della guerra in Ucraina, ci si è mobilitati con riflessioni di gruppo, con spiegazioni da parte degli insegnanti, con disegni, bandiere arcobaleno, e attraverso la partecipazione alle numerose manifestazioni Pro-Pace del territorio. Ma sono stati i bambini stessi a proporre di fare qualcosa di più. Qualcosa di più concreto». Da qui l’idea di finanziare “il bus della solidarietà” per portare in un luogo sicuro mamme e figli in fuga dalle bombe.