Ancora nessuna traccia di Andreea Rabciuc, a 53 giorni dalla scomparsa della 27enne sparita dopo una festa con amici nelle campagne di Montecarotto, vicino Jesi, in provincia di Ancona. Altre due segnalazioni di avvistamenti sono giunte alla trasmissione Chi l’ha visto? da Milano. Sempre da Milano erano arrivate delle segnalazioni nei giorni scorsi. Le ultime dalla stessa zona, nei pressi della metropolitana Cadorna. C’è cautela. L’unico indagato, con il quale la ragazza ex campionessa di tiro con l’arco avrebbe litigato vivacemente e lungamente durante quella notte, è il fidanzato 43enne Simone Gresti: sequestro di persona.
Continuano i rilievi nell’auto sequestrata a Gresti, un’Audi. Come ricostruisce Il Resto del Carlino sui prelievi anche organici rinvenuti è stato incaricato il medico legale Adriano Tagliabracci delle analisi. In 15 giorni il perito dovrà accertare se ci sono tracce del sangue di Andreea. La difesa ha nominato un consulente di parte, il medico legale Cristiano Cortucci di Jesi, specialista che seguirà parallelamente le analisi per tutelare l’indagato. Sempre in corso le analisi forensi sui cellulari sequestrati: due dell’indagato e un terzo dell’ex fidanzato della ragazza, Daniele.
“Non vogliamo illuderci – dice l’avvocato Giuliani – a noi ci è stato comunicato sabato mattina di questi due avvistamenti ma attendiamo di capire se sono attendibili perché lo stile della ragazza, con i capelli blu, abbiamo visto che lo hanno anche altre ragazze infatti i precedenti avvistamenti sono stati smentiti, sia quello fatto a noi di Milano che quello a Roma fatto addirittura in diretta in trasmissione“. Stasera Simone Gresti, il suo legale e il consulente Andrea Airola saranno di nuovo a Chi l’ha visto? “anche se io non ho novità che posso comunicare – ha precisato l’avvocato -, noi continuiamo le nostre indagini difensive senza interferire in quelle degli inquirenti e abbiamo ovviamente una nostra idea dei fatti sui quali però Simone non c’entra nulla”.
Andreea Rabciuc si sarebbe incamminata a piedi, da sola, sulla strada che conduce a Moie, all’alba dopo la notte passata in una roulotte dell’amico Francesco, con il fidanzato Simone e un’altra amica di nome Aurora. Da quel momento nessuna notizia più. Nessuno dei presenti l’avrebbe seguita per fermarla. Il telefono della ragazza è rimasto nelle mani del ragazzo, che nega di averle fatto del male, di averla raggiunta dopo il litigio.
L’uomo pensa che, come altre volte, a suo dire, la ragazza si sia allontanata di sua spontanea volontà. E che sempre lei sia entrata su alcuni account social sui quali sono state registrate delle attività dopo la data della scomparsa. Sul giubbotto sporco di sangue dell’uomo l’avvocato aveva spiegato: “Ma è quello del mio assistito che il venerdì della settimana scorsa è stato coinvolto in una rissa”. Una rissa scoppiata all’esterno di un locale dove all’uomo non sarebbe stato permesso di entrare. La zona del casolare è stata perlustrata in lungo e in largo dall’agenzia Servizi Investigativi e dai Ris. Utilizzato anche un drone e un cane molecolare.
Gli inquirenti ritengono impossibile che a quell’ora, intorno alle 7 del mattino del 12 marzo, nessuno abbia notato la ragazza allontanarsi a piedi lungo la strada. Secondo altri dettagli emersi nelle scorse settimane, la ragazza aveva chattato tutta la sera con il suo ex fidanzato e aveva litigato furiosamente con il suo compagno. “Mia figlia mi ha chiamato alle 4:20 di notte, mi ha scritto che era finita nei guai per colpa sua e aveva dei problemi”, ha raccontato a Chi l’ha visto? il padre della ragazza, Marcel, che da 20 anni vive in Spagna proprio a proposito della notte della scomparsa.
