È il giorno nero della faida dei trapper a Milano: accuse per risse, tentati omicidi, agguati e aggressioni, pestaggi che hanno portato ad arresti dopo le indagini congiunte di polizia e carabinieri coordinati dalla Procura ordinaria e da quella dei minorenni. Due le ordinanze cautelari: le operazioni hanno raggiunto 11 persone, tra cui Baby Gang, alias Zaccaria Mouhib, e Simba la Rue, già arrestato a fine luglio quando gli arresti condotti dai carabinieri furono nove. A tutto ciò si aggiunge l’operazione di Bergamo dove i carabinieri hanno portato all’arresto di altri quattro giovani, accusati di tentato omicidio. È un’altra indagine, ma il contesto è sempre quello.
Simba La Rue è il nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, nato in Tunisia, 20 anni, residente in provincia di Lecco. Baby Gang è invece Zaccaria Mouhib, 21 anni, residente a Sondrio. Entrambi sono stati arrestati per aver preso parte a una violenta rissa con l’uso di armi da fuoco, avvenuta lo scorso 3 luglio nella zona della movida di Corso Como. Secondo le indagini il gruppo legato ai due minorenni avrebbe teso un agguato a due ragazzi senegalesi fuori da un locale di via Alessio di Tocqueville. Durante la rissa, innescata pare da una spinta a una ragazza, erano stati esplosi alcuni colpi di pistola che hanno ferito alle gambe i due bersagli. Calci, pugni, colpi di stampella sferrati da Simba La Rue come si vede dalle immagini diffuse dai militari.
Perché quest’ultimo nel giugno precedente era stato aggredito: accoltellato nel comune di Treviolo – nervo femorale reciso in quel raid – perciò gli arresti in carcere dei quattro a Bergamo. Secondo i carabinieri una violenza scaturita dall’accesa rivalità di due gruppi di trapper, uno attivo nel milanese e l’altro nel padovano. Sia Simba La Rue che Baby Gang sono finiti in carcere, su ordine del gip Salvini. Solo per uno dei maggiorenni sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sono accusati, a vario titolo, di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.
È la seconda volta che Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati quest’anno. Il primo lo scorso febbraio per due presunte rapine, una delle quali commesse con una pistola, tra il maggio e il luglio 2021. Episodi per i quali era però stato scarcerato dal tribunale del Riesame che non aveva riconosciuto sufficienti elementi per giustificare la misura cautelare. “Giornalisti pezzi di merda, sbirri infami, polizia associazione mafiosa, faccio più soldi di voi, il vostro stipendio lo mangio a pranzo”, diceva Mouhib sui social. Simba La Rue invece era stato tradotto a San Vittore per le due aggressioni che avrebbe commesso nell’ambito di una faida con il trapper rivale Baby Touché.
L’episodio del 3 luglio è stato definito dal gip Salvini non come una “rissa banale ed estemporanea ma un episodio di grave violenza e sopraffazione, originato da una logica di banda e da una volontà di controllo del territorio”. Il magistrato ha parlato di “una totale astrazione dalla realtà” da parte dei due trapper, “con l’ego totalmente incluso in quello della banda che impedisce loro anche solo di percepire il disvalore e il peso delle azioni criminose poste in essere, peraltro esaltate nei video e nei pezzi musicali prodotti dal gruppo e diffusi via social, con un grave rischio imitativo quindi nei confronti di altri soggetti molto giovani”.
Le indagini su quei fatti si erano aggiunti a quelle dei carabinieri che invece approfondivano un pestaggio avvenuto a Porta Venezia e il rapimento di un altro rapper rivale, Baby Touché. Il Corriere della Sera scrive di due percorsi di ricerca che hanno ricostruito volti e storie di ogni personaggio in “un’articolata e avanguardistica mappa milanese, unendo incursioni di analisi sociale alla mera arte d’investigare”.
Le intercettazioni avevano pochi giorni dopo registrato: “Noi non spariamo in aria, è quella la verità! I nostri ragazzi, se sparano, sparano addosso alla gente … Baby c’aveva il ferro in mano…”; “Se parla troppo, scassalo!”; “Gli ho tirato troppe ginocchiate, mi sa… Guarda il suo sangue! Mi fa piacere… Tantissimo mi fa piacere”. Il gip ha fatto riferimento alle dinamiche violente di certe banlieue francesi qui degenerate a partire dalla provincia padana. Oltre ai due trapper, tra i destinatari delle ordinanze anche il manager di Baby Gang, Paulo Marilson Da Silva, i sodali Eliado Tuci e Andrea Rusta, Faye Ndiaga già arrestato il 29 luglio scorso per l’aggressione e il sequestro del trapper rivale Baby Touché, e Mounir Chakib detto “Malippa” (24, unico ai domiciliari), manager di Baby Gang e Simba La Rue.
