La scaramanzia è tradizione, soprattutto quando i risultati arrivano. Così la Nazionale italiana è passata dall’acqua santa di Giovanni Trapattoni, che si è dovuta arrendere solamente all’arbitraggio scandaloso dell’ecuadoriano Moreno nei mondiali in Corea e Giappone (2002), al rituale che vede come protagonista Gianluca Vialli, capo delegazione della squadra allenata dall’amico Roberto Mancini.

Il siparietto speciale prevede infatti che al momento della partenza da Coverciano, sede del ritiro, l’autista del bus parte per poi fermare la corsa del pullman dopo pochi metri. Il motivo? “Manca Vialli, l’abbiamo lasciato a piedi”.

L’episodio è realmente accaduto in occasione della prima partita degli Europei contro la Svizzera e da allora, visto il successo degli azzurri, prosegue ogni volta. Un rituale scaramantico ripetuto con Turchia, Galles, Austria, Belgio, Spagna e, nelle scorse ore, con l’Inghilterra, in vista della finalissima di Wembley.

L’autista ingrana dunque la marcia, il pullman parte ma dopo pochi secondi si ferma. “Manca Vialli” urla qualcuno seguito dal coro di (finta) sorpresa del resto dei componenti della squadra e dello staff guidato di Mancini. Vialli così si arriva con il consueto berretto in testa e, tra battute e sorrisi, fa finta di essere in ritardo.

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.