In aula con la mascherina: gli studenti di Wuhan tornano a scuola

A female student wearing a protective face mask to help curb the spread of the new coronavirus checks temperature of her classmates at a high school in Wuhan in central China's Hubei province, Wednesday, May 6, 2020. Senior students returned to classes on Wednesday in the central Chinese city of Wuhan, the epicenter of the coronavirus pandemic, after no new cases or deaths were reported from the outbreak that had prompted a 76-day quarantine in the city of 11 million. (Chinatopix via AP)

L’ultimo atto del ritorno a una sorta di normalità nel focolaio del coronavirus: i primi studenti di Wuhan tornano in classe. Sono gli alunni di 121 scuole superiori che dovranno prepararsi a sostenere il Gao Kao, il temibile esame di ammissione all’università che viene solitamente sostenuto a giugno e che a causa del Covid è stata rinviata al mese successivo.

Per questi studenti si è trattato del primo contatto con i propri insegnati dopo quattro mesi di lezioni online. Il ritorno a scuola è stato possibile con un protocollo di sicurezza, il quale prevede la misurazione delle temperature all’ingresso nei campus e poi all’ingresso delle aule con il termoscanner, l’obbligatorietà della mascherina e il mantenimento del distanziamento precauzionale per il contagio. Preposti anche dei percorsi speciali per entrare e muoversi negli istituti. Secondo le autorità locali sarebbero 57.800 gli studenti che hanno ripreso le lezioni nella provincia dello Hubei.

Avevano fatto il giro del mondo, nelle scorse settimane, le foto dei primi bambini a tornare a scuola in altre aree del Paese. In particolare nella Yangzheng Primary School di Hangzhou, nella provincia di Zhejiang, gli alunni hanno indossato dei particolari cappelli, con delle sporgenze che richiamavano i copricapi della dinastia Song, che permettevano di distanziare i piccoli tra di loro. Più graduale, evidentemente, la ripresa delle attività educative nello Hubei, la provincia dove si trova Wuhan, dove il contagio è esploso fino a diventare pandemia globale.

Il coronavirus avrebbe compiuto il salto dalla specie animale all’essere umano, secondo le ipotesi degli scienziati, probabilmente in uno dei wet market della città, dove si vendevano animali, macellati anche davanti ai clienti. Il paziente 0, comunque, non è mai stato rintracciato. La commissione sanitaria dello Hubei ha comunicato che da 32 giorni consecutivi nella provincia non vengono rintracciati nuovi casi di positivi. Il bilancio ufficiale della Cina conterebbe 4.633 decessi a causa del coronavirus. Secondo i dati della Johns Hopkins University sarebbero 68.128 positivi totali e 4.512 i decessi.