Se in Francia e in Italia è fortissimo il dibattito su come e quando riaprire le scuole, in Cina si è ricorsi a soluzioni ‘innovative’ per consentire il distanziamento tra gli alunni. Così nella Yangzheng Primary School di Hangzhou, nella provincia di Zhejiang, il ritorno a scuola è avvenuto all’insegna della creatività.

Per consentire ai bambini di mantenere la giusta distanza di sicurezza sono stati realizzati dei particolari cappelli ‘alati’, dotati di sporgenze laterali lunghe un metro, così da poter far rispettare il distanziamento sociale. In questo modo i compagni di banco non posso avvicinarsi senza che i rispettivi cappelli si tocchino.

I curiosi copricapo sono stati realizzati nei giorni scorsi dagli alunni, che ieri hanno fatto ritorno a scuola dopo tre mesi di quarantena. Le foto dei bambini sono diventate virali sui social cinesi come Weibo, finendo poi su Twitter riprese da Sixth Tone. Ovviamente i cappelli non bastano, tutti gli alunni sono dotati di mascherine chirurgiche e la loro temperatura viene rilevata all’ingresso nella scuola.

L’ispirazione per realizzare questa misura di distanziamento ‘fatta in casa’ è arrivata dal tradizionale cappello utilizzato nella corte degli imperatori della dinastia Song con una motivazione particolare: era pensato per impedire ai funzionari di avvicinarsi, parlare sotto voce e complottare contro gli imperatori e le loro famiglie.

Parlando con i media locali cinesi, il vice preside Hong Feng ha sottolineato che “l’idea creativa ci aiuta a promuovere il nostro slogan: ‘Indossa un cappello da un metro, mantieni la distanza di un metro’”.

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