L'Alleanza per l'infanzia
L’epidemia aggrava la disparità educativa, subito investimenti sulla formazione

il tema dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni emerge con drammaticità in occasione della pandemia da covid-19. Il fragilissimo sistema di istruzione legato alla debolezza, tranne in alcune aree del paese, di un welfare sociale adeguato, genera degli effetti negativi. L’Alleanza per l’infanzia, guidata dalla professoressa Chiara Saraceno, ha riunito l’accademia e le associazioni per analizzare e offrire proposte alle conseguenze che l’epidemia provoca sulla fascia di età della popolazione minorile il cui lavoro è contenuto in un documento.
La già conclamata diseguaglianza educativa che investe i bambini fin dalla tenera età che non vengono inseriti in un percorso educativo che sia certo e di qualità, la dispersione scolastica precoce di ragazze e di ragazzi che pur avendo la voglia e la capacità di affrontare con profitto le sfide della scuola non vengono trattenuti dentro quel sistema sono tutti elementi che generano una società non solo ingiusta, ma anche scadente. «Con l’emergenza in corso», si legge nel documento dell’Alleanza, «queste diseguaglianze rischiano di aumentare: hanno interrotto la scuola novemilioniquarantamila bambine e bambini, ragazze e ragazzi e oltre un milione di bimbi dei nidi e dei servizi educativi della prima infanzia, e la didattica a distanza non sta raggiungendo tutti».
Cifre che fanno accapponare la pelle con le conseguenze facilmente immaginabili non solo sui minori stessi, ma anche sulle famiglie che reggono e reggeranno il peso di questa situazione. Non è una situazione sostenibile e richiede a gran voce che siano apportate, presto e non più avanti delle soluzioni al problema. La professoressa Saraceno e il gruppo di lavoro, tra cui vi è il Dipartimento Pari Opportunità di Ali Lega Autonomie che dirigo, ha individuato delle soluzioni concrete e perseguibili. Prima di tutto serve un sostegno di tipo economico per le famiglie con i figli, a maggior ragione di quelle numerose che permetta di sopperire ai bisogni talvolta anche primari – e purtroppo i dati sulla povertà minorile sono allarmanti. Una proposta che ben si concilia con quella già indicata dal Ministero pari opportunità di estendere a 14 anni l’assegno che consente di fare fronte a quel di più determinato dall’emergenza e dalla contestuale riduzione della capacità di reddito dei genitori.
A questa misura dovrebbe poi affiancarsi «il rafforzamento del sistema dei servizi socio-assistenziali pubblici e di terzo settore, continua il documento dell’Alleanza, dedicato ai bambini in età pre-scolare, sia nelle forme oggi consentite dalle necessità del distanziamento sociale, sia successivamente per consentire la parità tra bambini nelle opportunità di sviluppo e la conciliazione famiglia-lavoro per i genitori». Infine la necessità di rafforzare il sistema educativo per la fascia di età 0-6 con una particolare attenzione alle vulnerabilità, sempre crescenti tra i minori, che possa anche consentire il recupero della fase educativa che si è dovuta necessariamente sospendere in questo contesto.
Una visione certamente condivisibile che si spera sia presa in seria considerazione da parte dei decisori politici e dalle istituzioni che debbono, ora più che mai, rimettere ai primi punti dell’agenda politica e dell’agire istituzionale il rafforzamento dei pilastri fondamentali che reggono lo Stato Sociale. Investire sulla formazione ed educazione senza i criteri del rendimento economico è il passo necessario da farsi senza alcun indugio.
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