“Ci sono 1.600 posizioni di ricercatore nel Milleproroghe. Le risorse per quest’anno le abbiamo trovate e messe. Speriamo che nella prossima finanziaria ci possano essere le risorse. Ci sarà un piano pluriennale con degli investimenti progressivi”. Così il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, ha annunciato ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital. Per quanto riguarda la questione dei cervelli in fuga il ministro ha spiegato: “La ricerca – ha sottolineato – è una ricerca internazionale. Il fatto che le persone si muovano nel mondo è normale, non lo dobbiamo vedere come un’emergenza. In Italia ci sono tanti ricercatori bravi, sicuramente dobbiamo migliorare le condizioni e servono più investimenti. Serve un mondo più semplice per sviluppare le ricerche e migliorare le possibilità per mostrare il proprio talento”.

 “Già la prossima settimana uscirà un bando per 400 milioni per aule e laboratori, saranno 750 milioni entro fine anno. E’ un grande investimento sulle strutture delle università, è un grande evento. Non succedeva dal 2008. Questo è un primo segnale importante e concreto”, continua Gaetano Manfredi. Al governo “in questo momento do una sufficienza. Noi adesso dobbiamo lavorare per realizzare le cose. C’è grande impegno da parte del presidente del Consiglio e di tutta la compagine governativa. Un voto? Possiamo dare anche un 25”. Inoltre il ministro si espone anche sulla questione dei dibattiti interni al governo: “Io credo che la fibrillazione sia fisiologica, mi auguro che non si perda l’obiettivo di fare le cose. A volte, discutere troppo non fa bene al Paese. Mi auguro che si possa entrare in una fase in cui daremo le risposte ai cittadini. Renzi? Io sono un inclusivo, dobbiamo guardare al risultato”. Valutando l’esperienza del suo primo mese da ministro, Manfredi ha spiegato: “Da un lato c’e’ grande soddisfazione nel dare un contributo al Paese e al mondo della ricerca e dell’Universita’, dall’altro mi rendo conto della fatica del governo nel superare limiti e burocrazia. Dobbiamo abbreviare i tempi”.

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