È online la sesta edizione di Eduscopio, la classifica stilata dalla Fondazione Agnelli sulle superiori che meglio preparano all’università e al mondo del lavoro. Un agevole portale condice lo studente o il genitore in un viaggio alla scoperta delle scuole che meglio fanno al caso loro. E una classifica annuncia quali sono le migliori scuole di Italia. Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di circa 1.255.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (anni scolastici 2013/14, 2014/15, 2015/16) in circa 7.300 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.

Sono valutate le performance al primo anno di università (voti e crediti) e nell’occupazione, calcolata su un lavoro di almeno sei mesi a due anni dal diploma, per chi è uscito da tecnici e professionali e non ha continuato gli studi. Un altro indice viene preso in considerazione: quanti studenti sono arrivati alla Maturità in 5 anni, una regolarità che racconta la capacità di una scuola di essere inclusiva, non di selezionare i migliori per essere la migliore. I risultati smontano il luogo comune di una formazione che, per essere di qualità, deve bocciare. “La severità non è un criterio, soprattutto se si accompagna a una didattica vecchia che punta al nozionismo e non alla capacità di ragionare: si può preparare bene gli studenti senza essere feroci nei criteri di giudizio”, avverte Gavosto. A Milano, per esempio, tra gli scientifici, il Volta che è primo in graduatoria è meno severo del Da Vinci (secondo) o dell‘Einstein (sesto). A Napoli, tra i linguistici, il Quinto Orazio Flacco (primo) è di gran lunga il più inclusivo.

Altro dato che emerge è la stabilità: più o meno le scuole confermano le proprie posizioni. Il derby tra i classici di Bologna è vinto per il terzo anno consecutivo dal Minghetti sul Galvani, dove hanno studiato Pasolini e Casini. A Palermo lo scientifico Cannizzaro è saldo al primo posto, a Firenze e Genova il podio è pressoché confermato con gli stessi istituti del 2018. A Roma il classico Tasso rimane in vetta, ma è la risalita del Visconti dai piani bassi del 2018 a sorprendere: quest’anno il liceo dell’élite borghese è secondo. Il motivo? Un’annata eccezionale di diplomati nel 2016 che hanno mietuto successi da matricole. Rimonta anche a Napoli dello scientifico Convitto Vittorio Emanuele II: da decimo a primo. In Lombardia le paritarie spiccano: nei classici a Milano sono tra i primi 4 licei, con il blasonato Berchet, unico pubblico sul podio, che sale dal terzo al secondo posto.

In Piemonte è la provincia ad affermarsi: lo scientifico Ancina di Fossano, nel Cuneese, raggiunge il punteggio stratosferico di 96.31. Tutti i dettagli da oggi sono online su www.eduscopio.it. Significativo il dato sull’occupabilità, al Nord più al Sud dove gli istituti scontano un contesto economico difficile. Non sono ancora i figli dell’alternanza scuola-lavoro quelli presi in esame, ma l’indice di occupazione dei diplomati dei professionali industriali cresce dal 51 al 57% e dal 58 al 68% quello dei servizi nel Nordest. Il tecnico Meucci di Cittadella, a Padova, e il Buzzi di Prato hanno un’occupazione all’87%, ma anche il tecnico economico Besta di Ragusa si difende: 62%. Non sarà l’unico criterio per orientarsi, ma un punto di partenza.

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