Fratelli d’Italia vuole “tutelare la moralità pubblica e il buon costume” e quindi subito in gattabuia chi va a comprar l’amore dalle donnacce di strada. No, non è una burla, è quanto prevede una proposta di legge del partito della premier Giorgia Meloni a prima firma del viceministro Edmondo Cirielli che intende modificare il codice penale ripristinando il carcere per questo tipo di reato. L’obiettivo dichiarato nell’illustrazione della proposta depositata alla Camera è “contrastare in maniera più adeguata il degrado morale che affligge la nostra collettività” e “rafforzare la sicurezza dei cittadini“. Si mira così anche a “tutelare la moralità pubblica e il buon costume”.
Il degrado morale… carcere… moralità. Non c’è dubbio: la proposta è di Fratelli d’Italia. Ma dopo aver riso, proviamo a ragionare. Invece di gridare prigione, prigione e prigione e chiudersi prima che in una cella in un falso moralismo e in una retorica perbenista da quattro soldi che manco su Famiglia Cristiana si può leggere, perché non ragioniamo su ciò che c’è a monte? Ovvero, la prostituta è il mestiere più antico del mondo. Come cantava De Andrè: “C’è chi l’amore lo fa per noia, Chi se lo sceglie per professione, Bocca di rosa né l’uno né l’altro, Lei lo faceva per passione”.
Ecco, c’è chi lo fa per noia, chi per professione e chi per passione. Chi lo fa per professione dovrebbe, come tutti i lavoratori onesti, pagare le tasse e dichiarare i suoi guadagni. Su questo siamo d’accordo e allora perché non guardare a un modello di civiltà e tutela delle prostitute? Amsterdam, per esempio, lì le donne che vogliono esercitare questo mestiere pagano le tasse, fanno le analisi, lavorano in un ambiente protetto, caldo e pulito, sono tutelate dallo Stato al quale pagano le tasse.
E ancora, non tutte quelle che la sera sostano sotto un lampione lo fanno per scelta. Molte sono costrette dalla fame o peggio ancora da qualcuno che le ha trascinate in Italia promettendo sogni e fama e invece le ha solo affamate e schiavizzate. Andiamo da loro a chiedere se vogliono fare un altro lavoro, se hanno bisogno di aiuto. In quanto ai clienti, non vi sembra un po’ eccessivo mettergli le manette ai polsi per aver scelto di pagare per ricevere amore? Un po’ sì dai. Che anche loro debbano pagare e magari anche con il Pos per poter comprare le attenzioni di una donna, siamo d’accordo, ma da qui ad ammanettarli ce ne passa. Suvvia… basta con questa ossessione del carcere a ogni costo. Sembra di tornare ai tempi del proibizionismo, proviamo a pensare in maniera più moderna, più intelligente, al passo con i tempi.
