I 5 Stelle e le lezioni, inutili, del passato
Inchiesta Milano, il fuso orario di Schlein: sta con Sala (ma chiede “segnali di innovazione e cambiamento”) e tace sul partito forcaiolo di Conte
Con colpevole quanto disarmante ritardo, Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, trova il tempo e soprattutto il coraggio di pronunciarsi sull’inchiesta della procura di Milano che vede indagato anche il sindaco Beppe Sala (che ha appreso la notizia dai media), alla guida della coalizione di centrosinistra.
Dopo oltre 24 ore, la segretaria dem interviene sulla vicenda che ha visto, come al solito, il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, alleato nel famigerato campo largo, chiedere quasi a prescindere le dimissioni del primo cittadino, così come avvenuto lo scorso anno a Bari con Antonio Decaro (nel tentativo, fallito, di provare a conquistare il comune) e così come avviene ogni volta che parte un avviso di garanzia.
Schlein con Sala: “Sosteniamo suo lavoro”
“Le notizie sull’indagine di Milano non ci lasciano indifferenti e chiedono attenzione. Anche per noi è importante capire bene i contorni precisi di questa vicenda. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che dovrà accertare se ci sono state delle responsabilità penali individuali. Noi seguiremo con attenzione gli sviluppi” esordisce Schlein che poi si schiera, per fortuna, a sostegno del sindaco Sala: “Al contempo ribadiamo che il Pd è al fianco del sindaco Sala, che ho sentito per esprimergli direttamente la nostra vicinanza, e continua a sostenere il lavoro che l’amministrazione farà nei prossimi due anni per affrontare le grandi sfide che ha di fronte la città, dall’abitare alla transizione ambientale che va tenuta sempre insieme all’inclusione sociale e all’accessibilità. Con piena consapevolezza – aggiunge a m0′ di invito – che oggi queste sfide sono diventate più pressanti e urgenti e richiedono segnali di innovazione e cambiamento. Il Pd di Milano darà il suo massimo contributo e supporto al sindaco in questa direzione”.
Costa e la bava alla bocca che la destra non ha
Sulla vicenda, dopo le posizioni garantiste di ministri Crosetto e Tajani e della premier Giorgia Meloni (l’eccezione è sempre il giustizialista Salvini), ecco arrivare le parole di Enrico Costa, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Giustizia: “Ve la ricordate la piazza forcaiola con la bava alla bocca di Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni che chiedevano a gran voce le dimissioni di Toti? Osservate ora lo stile delle reazioni di Meloni e Tajani di fronte all’inchiesta di Milano. E le parole nettissime di Crosetto. Nessuna piazza, nessuna richiesta di dimissioni, presunzione di innocenza prima di tutto. Qui sta la differenza. Ps: aspettiamo ancora una dichiarazione pubblica di Schlein sul caso Sala”. Dichiarazione che per fortuna è arrivata, seppur in ritardo.
© Riproduzione riservata







