Incidente Ciro Immobile, il bomber dai vigili urbani: “Sono passato con il verde, non ero distratto”

Foto incidente da Repubblica

Ciro Immobile non cambia versione. L’attaccante della Lazio e della Nazionale italiana resta fermo sulle sue prime dichiarazioni in merito all’incidente stradale che lo ha visto coinvolto alla guida del suo Suv Land Rover domenica 16 aprile in piazza Matteotti a Roma, quando è finito contro un tram provocando il ferimento di 12 persone, tra cui anche le figlie di 10 e 8 anni.

Giovedì il calciatore si è presentato dai vigili del gruppo Prati, che stanno indagando sul sinistro, assieme al suo avvocato Erdis Doraci. Immobile ha ribadito ancora una volta di aver tenuto un comportamento corretto alla guida della sua auto prima di scontrarsi contro il tram. “Sono passato col verde, se fossi stato distratto non avrei potuto sterzare frenando immediatamente”, sarebbero state le sue parole alla polizia municipale della Capitale, secondo quanto riferisce l’edizione romana del Corriere della Sera.

Un incontro, scrive invece Repubblica, durato poco più di dieci minuti e in cui il calciatore ha ribadito di essere sicuro che quando è passato col Suv all’incrocio di piazza Matteotti poco dopo le 8:30 il semaforo fosse verde.

Eppure qualcosa non torna. Perché anche il 55enne conducente del tram Atac insiste da due settimane nel proclamare la sua ‘innocenza’, nel ribadire insomma di esser passato col verde: “Nessuna infrazione, era Immobile che correva”.

Di fronte a due versioni dei fatti inconciliabili, diventano fondamentali le perizie, eventuali video delle telecamere della zona e le testimonianze dei passeggeri del tram. La polizia municipale continua a nutrire dubbi sulle versioni riferite da tre testimoni che si erano presentati al comando Prati due giorni dopo l’incidente presentando memorie scritte molto simili: potrebbero essere sentiti nuovamente e, nel caso dovessero emergere irregolarità, rischiano la denuncia per false dichiarazioni.

C’è quindi la questione della perizia sui veicoli per ricostruire la velocità tenuta dal Suv di Immobile e del tram al momento dell’incidente, così come quella sugli smartphone del calciatore e del conducente del mezzo pubblico di Atac, per capire invece se uno dei due fosse distratto dal cellulare mentre era alla guida.

In ballo inoltre c’è anche la questione del risarcimento in sede civile dei dodici feriti, tutti lievi: in ballo nessun procedimento penale ma una ‘banale’ questione di assicurazioni.

Dall’entourage di Immobile, in particolare con l’avvocato Doraci, si manifesta tranquillità. “Le autorità hanno sentito tutte le parti, mi auguro che adesso la faccenda possa definirsi e riassumersi per quello che è, una questione da risolvere per fini assicurativi“.

Qui parliamo di un sinistro di distrazione, anche perché non è stato rilevata l’alta velocità e nemmeno la questione alcool è stata presa in considerazione visto che non c’è stato alcuna violazione sotto questo punto di vista. Se la macchina di Ciro fosse andata ad alta velocità adesso avremmo parlato di vittime anche se tutti avessero avuto, come accaduto in questo caso, le cinture di sicurezza. Pure in questa situazione ho sentito e letto, queste accuse ma sono infondate e chi insiste nel dire queste cose dovrà renderne conto”, ha spiegato il legale del bomber della Lazio intervenendo a Tvplay.