L'intervista al Santo Padre
Papa Francesco al TG1: “Israele e Palestina devono convivere. Il Signore? Non è Mandrake. E Maradona ha fallito come uomo”
Dal conflitto Israelo-Palestinese alla questione migratoria, terminando con un ricordo della sua fidanzata e un giudizio su Maradona: “Ha fallito come uomo”. Nelle lunga intervista di Papa Francesco del Tg1, emerge in primis tutta la delusione per la gestione della guerra in Terra Santa: “Sono due popoli che devono vivere insieme”, ma anche una posizione netta sulle questioni occidentali della crisi migratoria e della centralità delle donne nella Chiesa.
Per primo il Santo Padre ha toccato il tema del conflitto Israelo-Palestinese e quello dell’antisemitismo
“Sono due popoli che devono vivere insieme, in una soluzione saggia. Due stati ben limitati e Gerusalemme come Stato speciale. Non si risolve niente con la guerra, tutto si risolve col dialogo. Nella guerra uno schiaffo provoca l’altro. Questa è un’ora molto buia e una sconfitta in più perché le guerre non si sono fermate. Non si trova la capacità di riflettere con chiarezza. È come se ci stessimo abituando all’orrore. All’inizio del mio pontificato scoppiò il conflitto in Siria, Musulmani e Cristiani pregarono insieme. È brutto dirlo ma purtroppo ci si abitua. Non dobbiamo abituarci. L’assalto ai Kibbutz è un tema che rigurgita antisemitismo. Purtroppo rimane nascosto. Lo si vede da qualche fatto di cronaca. In questo caso è molto grande, ma c’è sempre. Non è bastata la lezione della seconda guerra mondiale e non so il perché, non c’è spiegazione. Un problema più grave ancora è l’industria delle armi. Oggi gli investimenti che danno più reddito sono in quel settore. Io capisco, ma ci vuole la pace. Dico di fermarsi e di trovare un accordo”.
Su un possibile intervento nel conflitto tra Russia e Ucraina
“Se ho mai pensato di andare a Kiev o a Mosca? Ho avuto buoni rapporti con l’ambasciata – ammette Francesco – che negli anni ha liberato dalla prigionia – sotto nostra richiesta – chi poteva essere liberato, ma il dialogo si è fermato lì. Nel secondo giorno di guerra in Ucraina sono andato in ambasciata Russa dicendo che sarei stato pronto a visitare Putin, mi dissero che non era necessario”.
Sulla questione migratoria
“Io sono figlio di migranti – ricorda il Santo Padre -. In Argentina siamo 46 milioni e gli indigeni sono solo 6 milioni, è un Paese basato sull’immigrazione. Sono abituato a vivere in un Paese di migranti, per me l’esperienza dell’immigrazione è esistenziale. Cipro, Grecia, Malta, Italia e Spagna soffrono più degli altri gli sbarchi. Questi cinque paesi non possono accogliere tutti, in questo l’Europa deve dialogare. Non dimentichiamo mai la crudeltà in Libia, l’ultima tappa di molti migranti, e ricordiamoci che abbiamo bisogno di inserirli nella nostra società e nel lavoro. È una politica migratoria che costa, ma se non si integrano c’è un problema”.
Sulla centralità delle donne nella Chiesa e nella società
“Qui in vaticano la vice governatrice dello Stato è una suora. Le donne hanno un ruolo molto importante nella Chiesa, capiscono cosa che gli uomini non capiscono, hanno un fiuto speciale per le situazioni. Vanno continuamente inserite nel lavoro della Chiesa. La Chiesa è donna, e nella Chiesa è più importante Maria che Pietro, ma se vogliamo ridurre questo al funzionalismo delle qualifiche e dei ruoli occupati, perdiamo tutti”.
Sull’apertura al matrimonio dei preti
“Nella chiesa occidentale c’è questa legge, ma può essere abrogata, non c’è problema, ma non credo che aiuti nell’aumentare le vocazioni. Ma cambierebbe la loro spiritualità e li aiuterebbe ad essere inseriti nella comunità”.
Sulle violenze e sulle discriminazione
“Gli abusi e le violenze, spesso sono in famiglia, nel quartiere. La gente ha l’abitudine di coprire tutto, ed è brutto. Sulla lotta alle discriminazioni sull’omosessualità c’è ancora tanto da fare”.
Le difficoltà del suo pontificato
“La Guerra Siriana è stato un momento difficile del mio pontificato – ammette – non ero abituato ad una cosa del genere, avevo paura di sbagliare e fare del male. Ci sono stati momenti facili o meno facili, ma il Signore mi ha aiutato quantomeno ad avere pazienza. La Chiesa è sempre in cammino e deve crescere. Le piccole paure ci sono. Quanto sta accadendo in Terra Santa mi fa paura”.
Sulla ricerca della fede
Interrogato sulla presenza della fede ha raccontato: “La mia fede non ha mai vacillato nel senso di perderla, ma di non sentirla. Si sente che il Signore si nasconde, ti lascia da solo, o noi ci allontaniamo. Il Signore non è Mandrake, è un’altra cosa.
Come sta il Papa? Ancora vive (ride ndr)”.
“Maradona ha fallito come uomo”
Francesco ha avuto modo di rispondere anche a qualche domanda più personale, anche sulla sua grande passione, il calcio: “La mia fidanzata prima di prendere i voti? Era una ragazza buona, lavorava nel Cinema. Tra Messi e Maradona? Dico Pelè. Maradona come calciatore è stato un grande, ma come uomo ha fallito. Messi è correttissimo, è un signore. Ma per me il grande signore è Pelè, è un uomo di cuore, di un’umanità gigantesca. Tutti sono stati grandi nei rispettivi campi”.
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