«L’arte ‘entra dentro’ la Banca. E in effetti è così che in Intesa Sanpaolo intendiamo il nostro impegno verso la cultura: un investimento che sta ‘dentro’ la Banca a tutti gli effetti». Con queste parole Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, ha presentato il nuovo Museo delle Gallerie d’Italia a Napoli. Allestito all’interno dell’edificio dell’ex Banco di Napoli progettato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo, dopo Milano, Torino e Vicenza, è il quarto inaugurato all’interno degli edifici storici della Banca. Gli spazi dell’antica sede di Palazzo Zevallos Stigliano triplicano arrivando a diecimila metri quadrati.
Una riqualificazione architettonica di grande impatto che restituisce alla città e ai suoi numerosi visitatori uno spazio storico con una selezione di opere che celebrano la storia di Napoli e del Mezzogiorno, dall’antichità ad oggi. «È un cammino di successo che vede Intesa concorrere da protagonista alla produzione della cultura in Italia – ha detto il presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli – Qui si possono rintracciare le radici più antiche in un palazzo che esiste dal 1597 e che dal 1940 ha ospitato il Banco di Napoli poi entrato in Intesa e da oggi diventa un museo in un luogo riconsegnato alla città».
Un viaggio alla scoperta dei grandi capolavori del passato e del presente a partire dai nuovi itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche. Per la prima volta il pubblico potrà ammirare le bellezze della storica collezione Caputi: oltre 500 vasi e altri reperti realizzati ad Atene, in Apulia e Lucania tra il V e il III secolo a.C. Al primo piano dipinti e sculture di ambito napoletano e meridionale del periodo che va dall’inizio del XVII secolo fino ai primi anni del XX. Tra questi l’ultimo capolavoro di Caravaggio, il ‘Martirio di Sant’Orsola’, realizzata nel maggio 1610. Tra le altre opere Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli e i disegni e le sculture di Vincenzo Gemito. Al secondo piano la prestigiosa collezione contemporanea con opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Piero Manzoni, Jannis Kounellis e Sol LeWitt. Poi lo spazio dedicato alla didattica per le scuole, la ricerca scientifica, le iniziative per l’inclusione sociale e una biblioteca. Infine, al piano terra, le mostre temporanee. La prima esposizione vede protagonista la XIX edizione di ‘Restituzioni’: in mostra le opere del patrimonio pubblico restaurate grazie a Intesa Sanpaolo appartenenti a siti archeologici, musei e luoghi di culto di tutta Italia.
«Un museo ha un grande potenziale di impatto sulle comunità – ha detto Gian Maria Gros-Pietro – un potere trasformativo sul tessuto cittadino. È un asset che contribuisce all’economia, allo sviluppo locale, alla rigenerazione urbana e sociale, alla crescita di competenze delle persone, alla creatività, al benessere, all’inclusione. Aspetti che permeano la strategia e la quotidianità della Banca da anni e confermati nel Piano di impresa 2022-2025». All’Inaugurazione del museo anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini che ha sottolineato come dopo due anni di forte impatto della pandemia e con la guerra in Ucraina sia «un tempo in cui servono storie belle e positive per superare il momento difficile».
