L’annuncio sarà diffuso con ogni probabilità dal Qatar. L’accordo sulla tregua a Gaza e sulla liberazione di decine di ostaggi israeliani è ormai imminente. Israele e Hamas trattano da giorni, con la mediazione di Qatar e Stati Uniti per la cessazione almeno momentanea dei combattimenti nella striscia di Gaza e per favorire il rilascio di almeno parte dei civili rapiti dal gruppo terroristico. Decisive queste ore, in cui Israele sembra stia visionando gli ultimi dettagli dell’intesa. Un paio di giorni fa era stato il Washington Post a dare quasi per concluso l’accordo.
Le conferme dell’accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas
Le posizioni in merito all’accordo si stanno allineando. Le conferme arrivano da fonti di entrambe le parti. Un alto funzionario israeliano, in forma anonima, ha riferito ad alcuni media locali: “Siamo molto vicini ad un accordo”, sottolineando comunque come ci siano alcuni aspetti tecnici ancora da risolvere. Le trattative, quindi, sono sul punto di concludersi in maniera positiva e il Qatar – secondo i media israeliani – dovrebbe annunciare i dettagli in giornata. Pure per Doha l’intesa è “nel punto più vicino”, come comunicato dal portavoce del ministero degli Esteri Majed Al-Ansari. Secondo la fonte israeliana, il patto comprende il rilascio di circa 50 persone, ma prevede anche la possibilità della liberazione di altre decine di bambini, madri e donne, nel caso in cui il cessate il fuoco sia prolungato.
Dall’altra parte, un’esponente di peso del gruppo terroristico di Hamas, Izzat el Reshiq, ha confermato ad Al Jazeera i negoziati sul cessate il fuoco temporaneo, svelando anche alcuni dettagli in più: “L’atteso accordo includerà il rilascio di ostaggi donne e bambini israeliani in cambio di donne e bambini palestinesi nelle prigioni dell’occupazione”. Un’ulteriore conferma in tal senso arriva dall’Egitto, con il Cairo che sta intensificando gli sforzi per arrivare a una tregua umanitaria a Gaza e a uno scambio di ‘prigionieri‘ secondo quando reso noto dall’emittente al Qahera.
L’accordo sugli ostaggi: tre palestinesi per ogni israeliano
I media israeliani cominciano a snocciolare qualche dettaglio rispetto alla bozza dell’accordo in fase finale di negoziazione. Dovrebbe prevedere uno scambio tre prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano rilasciato. Lo scopo finale è liberare almeno 50 tra bambini e donne israeliane nelle mani di Hamas. Per farlo, Israele ha acconsentito al rilascio di donne e minori, coinvolti in attacchi di terrorismo, dalle proprie carceri.
I dubbi da Israele, Ben Gvir: “Potrebbe essere un disastro”
Da Israele, comunque, cominciano a circolare dei dubbi riguardo l’efficacia di un accordo che preveda la liberazione di diversi prigionieri palestinesi, così come l’ingresso di carburante nella Striscia di Gaza. Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di ‘Potere ebraico’ Itamar Ben Gvir ha dichiarato che un’intesa simile “potrebbe portare al disastro”. “Sono molto preoccupato perché si parla di un accordo. Non ci vengono rivelati i dettagli, non ci viene detta la verità. Ma secondo le voci Israele commetterà un errore grave come quello commesso” già nel 2011, quando sono stati liberati numerosi palestinesi in cambio del rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit.
Netanyahu convoca il gabinetto di guerra
Sabato era stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu a comunicare che le parti ancora non fossero giunte a un patto ufficiale, nonostante le indiscrezioni trapelate. Ora però la situazione sembra potersi sbloccare in poco tempo. Nonostante al Arabiya riporti una certa cautela da parte di Israele. Il Paese guidato da Netanyahu Avrebbe, infatti, chiesto del tempo per dare una risposta finale alla bozza definitiva dell’accordo. Il premier ha convocato per questa sera il gabinetto di guerra a Tel Aviv, al centro del tavolo ci sarà proprio l’accordo ma le sue ultime dichiarazioni trasmettono fiducia per il buon esito delle trattative: “Spero che avremo buone notizie fra breve”. In un incontro con un reparto dell’esercito, ha poi detto: ”Stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento”. Ad ogni modo, per Netanyahu il primo obiettivo di Israele resta ”la distruzione di Hamas. Non ci fermeremo finché non lo realizzeremo”.
Secondo le fonti di Al Arabiya, “i punti in sospeso, comprese le modalità di consegna degli stessi, sono attualmente in fase di risoluzione”. Hamas, quindi, starebbe attendendo l’ok di Israele. Ad Al Jazeera, il membro dell’ufficio politico di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha confermato che il gruppo palestinese ha dato già la sua risposta a Egitto e Qatar.
