La renziana Baffi presidente della commissione Covid con i voti della Lega, bufera in Lombardia

È la Lombardia il nuovo terreno di scontro tra Italia Viva e il resto della maggioranza di governo, all’opposizione nella Regione del nord governata dal presidente leghista Attilio Fontana. Al centro della disputa scoppiata oggi è elezione della renziana Patrizia Baffi a presidente della commissione d’inchiesta sul Covid-19 in Lombardia, avvenuto grazie al voto decisivo della maggioranza di centrodestra.

La presidenza della commissione spettava ad un membro dell’opposizione, con Pd, M5S e civici che per tre votazioni avevano proposto il Dem Jacopo Scandella. Il centrodestra, venendo meno al regolamento che indica all’articolo 52 che “è eletto presidente il consigliere indicato dalle minoranze che ottiene la maggioranza assoluta dei voti”, ha però virato sul nome della Baffi, che ha incassato 46 preferenze, cinque più del quorum.

Apriti cielo. Dal Pd il consigliere regionale Pietro Bussolati parla apertamente di “commissione di inchiesta addomesticata” e delle necessità di “scendere in piazza perchè, oltre all’arroganza degli errori, c’è la paura di scoprire le gravi responsabilità politiche di Attilio Fontana su questa vicenda”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che accusa Lega e Italia Viva di inciuciare: “Non solo fanno a gara per scaricare la responsabilità della loro scellerata gestione dell’emergenza sanitaria, ma decidono pure a chi, fra le opposizioni, affidare la presidenza della commissione d’inchiesta sul Coronavirus. La quale, casualmente, va ad un’esponente di Italia Viva, la stessa che aveva votato contro la mozione di sfiducia all’assessore Gallera. Questa non è una commissione d’inchiesta: è un paravento, un tappeto sotto il quale cercheranno di nascondere gli errori e l’incapacità di gestione del duo Fontana-Gallera”.

Accuse rispedite al mittente da Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, che su Twitter ribadisce che la Baffi “sarebbe un’ottima Presidente della commissione di inchiesta sulla sanità lombarda, per competenza e per storia personale”. Il fedelissimo renziano parla quindi di “vergognosa strumentalizzazione da parte del Pd che impone scelte nette”.  Ma lo stesso Rosato invita “Patrizia (Baffi, ndr) a dimettersi. A noi le poltrone non servono, lasciamole al Pd”, chiosa il presidente di IV. Possibilità che per ora appare lontana, come confermato dalla stessa Baffi: “Renzi mi ha subito chiamata dicendomi di andare avanti e di rimanere tranquilla, sono i soliti giochetti mediatici per buttare fango“.