L’Italia del Basket saluta il Mondiale, ma il futuro è azzurro

L’Italia saluta i mondiali di pallacanestro, sconfitta ai quarti di finale dai maestri degli Stati Uniti. Solo applausi, però, per i ragazzi di Gianmarco Pozzecco che sono stati capaci di fornire la miglior prestazione del terzo millennio alla kermesse globale. Troppo forte l’avversario incontrato ieri; l’Italia non è mai stata in grado di creare grattacapi al quintetto “stelle e strisce”. A metà gara gli Usa avevano già doppiato i nostri, il risultato era fissato sul 46 a 24. E si capiva chiaramente che nessuna sorpresa sarebbe potuta accadere. L’esito finale di 100 a 63 ha certificato il divario nettissimo che c’è tra le due formazioni. Sul parquet, Paolo Napoleon James Banchero, cittadino italiano che ha scelto l’America, ha disputato la sua onesta partita e di fatto ha cancellato ogni tentativo di farlo pentire della sua scelta (proposito manifestato da qualcuno prima della gara).

Poz”, protagonista a suo tempo in campo in occasione dell’altra “perla” azzurra – era il 2006 e si giocava in Giappone – si è riconfermato un uomo da “occhio di bue” anche in questa edizione. Toccato il fondo con la sconfitta a sorpresa contro la Repubblica Dominicana, con tanto di sceneggiata ed escandescenze a bordo campo, l’allenatore di Gorizia è stato comunque in grado di recuperare immediatamente la serenità e la fiducia del gruppo. E così, siglata la pace con il presidente federale Gianni Petrucci che era una furia al termine della seconda partita, Pozzecco ha ottenuto la qualificazione (peraltro scontata) guidando l’Italia alla favolosa vittoria agli ottavi contro la favoritissima Serbia, che ieri ha eliminato a sorpresa la Lituania, accedendo a una semifinale mondiale dopo 9 anni dall’ultima volta.

Tra le tante note positive di questi campionati c’è sicuramente quella di Luigi Datome che ha deciso di dare l’addio al basket giocato con una serie di prestazioni di livello assoluto. La sua prova maiuscola contro la Serbia resterà impressa nella mente degli appassionati di questo sport, il suo ingresso nel terzo quarto ha consentito di ricucire un risultato che sembrava ampiamente compromesso. Datome, da sempre esempio e leader di questa nazionale, ha salutato come meglio non avrebbe potuto. Adesso il testimone passa a Simone Fontecchio che, nel pieno della maturità, ha rappresentato la vera e propria arma letale dell’Italbasket; l’ala degli Utah Jazz è ormai il nuovo punto di riferimento della squadra, e non solo in campo. Da lui dovrà ripartire il nuovo corso azzurro.

Fontecchio ha dimostrato, soprattutto nei momenti di grande pressione, di non temere le responsabilità e di essere in grado di trascinare i compagni. Le parole di Pozzecco, che ha esaltato gli “attributi” di questo ragazzo, indicano chiaramente quanto alta sia la stima del coach per lui. Grazie al mondiale d’Asia, l’Italia potrà giocarsi carte importanti per accedere alle prossime Olimpiadi di Parigi: ovviamente l’obiettivo è quello di partecipare e di poter bissare quanto di buono la banda di Pozzecco aveva fatto a Pechino dove, due anni fa, era stato raggiunto un lusinghiero quinto posto.

Intanto però gli appassionati potranno godersi le ultime partite del Mondiale, le cui semifinali si preannunciano davvero interessanti: Serbia contro Stati Uniti è già nel tabellone. Oggi dagli altri quarti di finale – Germania Lettonia e Canada Slovenia – uscirà la seconda coppia, con la netta sensazione che la Serbia dovrà vedersela con il Canada, mentre agli Usa toccherà la Germania. Dall’Italia però il tifo sarà tutta per la Lettonia di coach Luca Banchi. Il tecnico di Grosseto è l’artefice di un piccolo miracolo e il risultato conseguito dalla formazione baltica rappresenta un fiore all’occhiello anche per il basket italiano capace di formare allenatori di caratura mondiale.