Un 69enne ebreo è morto in California dopo una lite avvenuta durante le manifestazioni pro Israele e pro Palestina a Los Angeles. Paul Kessler, questo il nome della vittima, è deceduto in ospedale il giorno dopo lo scontro fisico che ha portato alla sua caduta.
La morte di Paul Kessler e l’ipotesi del colpo con un megafono
Alcuni testimoni lo hanno visto prima coinvolto in una lite con alcuni manifestanti, per poi cadere all’indietro e battere la testa a terra. I risultati dell’autopsia hanno rilevato che Paul Kessler è morto a causa di un trauma cranico contundente, con il dipartimento dello sceriffo che ha parlato di omicidio.
Le prime indiscrezioni avevano parlato di un colpo alla testa sferrato da un manifestante filo-palestinese con un megafono. Notizie rilanciate dalla Federazione ebraica della Grande Los Angeles, anche se il rabbino Noah Farkas ha sottolineato come nessuno era lì sul posto con prove certe.

Gli sviluppi e l’antisemitismo
Non ci sono stati ancora arresti, con gli agenti della polizia che sono al lavoro per capire l’intera dinamica dello scontro e dell’incidente. Il rabbino Michael Barclay del Tempio Ner Simcha nel Westlake Village, vicino a Thousand Oaks, ha invitato a non trarre conclusioni affrettate sulla vicenda, considerando che la polizia si sta muovendo con cautela prima di muvoere accuse. “Dobbiamo fare lo stesso; e non lasciare che questa diventi una scintilla che scatena l’inferno” ha scritto in un post Barclay.
Il rabbino ha anche avuto aggiornamenti con la polizia: “Hanno resoconti contrastanti su quanto accaduto e hanno intervistato il sospetto identificato sui social media durante l’evento. Non hanno video al momento”. Le indagini proseguono e comunque non si scarta l’ipotesi di un crimine d’odio.
La reazione della comunità musulmana
Dalla sede di Los Angeles del Consiglio sulle relazioni islamiche-americane, è stata diffusa una nota in cui la morte di Kessler è definita una “perdita tragica e scioccante”. “Mentre sosteniamo con forza il diritto al dibattito politico, il Cair-Los Angeles e la comunità musulmana si schierano con la comunità ebraica nel respingere ogni forma di violenza, antisemitismo, islamofobia o incitamento all’odio”, si legge nella dichiarazione.
