A un anno dalla sua candidatura a sindaco di Napoli, Catello Maresca ‘scopre’ la politica e la logica perversa dei partiti, pronti a candidare “amici degli amici” e non figure di riferimento dei territori. L’ex magistrato anticamorra, oggi consigliere comunale di Napoli e magistrato in servizio presso la Corte di Appello di Campobasso attacca duramente i partiti politici di destra e di sinistra a poche ore dalla chiusura delle liste in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre.
Maresca in passato ha flirtato con la Lega di Matteo Salvini salvo poi presentarsi da candidato civico (seppur con l’appoggio della coalizione di centrodestra). Nei giorni scorsi ha declinato gli inviti a una sua possibile candidatura in Parlamento perché “la voglia di impegnarsi è forte, per fare cose e rendere ancora più concreta la mia esperienza su giustizia, sicurezza e PNRR” ma “io sono un magistrato antimafia nell’animo e non posso rinunciare al mio ruolo, proprio nel momento in cui ci sarà da lottare contro mafie rese ancor più potenti da un approccio politico approssimativo”.
Oggi si scaglia contro la politica e le scelte, assai scellerate, dei vari candidati. Il focus di Maresca è sulla Campania. “Conte, Camusso, Franceschini e Giacomoni. Chi rappresenterà i cittadini campani in Parlamento? E altri illustri candidati dai palazzi romani. E taccio del livello medio degli altri candidati. E chi li porterà tra la gente per la campagna elettorale e chi li voterà? Il signor nessuno” sottolinea il consigliere comunale partenopeo facendo riferimento alle scelte, soprattutto di Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia, di candidare nomi estranei alla regione Campania,
“Sembra che i partiti giochino una partita a perdere. Per me la politica è altro”, aggiunge. “È prima di tutto interessarsi e tutelare i territori e la gente. E le scelte, a partire dai candidati, dovrebbero tenere conto di questo principio. Invece – continua Maresca – sia a destra che a sinistra ho l’impressione che si tenda essenzialmente a proteggere le posizioni e salvaguardare gli amici degli amici“.
“Molti partiti catapultano candidati improbabili, mai visti sul territorio, o di livello talmente basso, che già si sa che non faranno nulla o lo faranno male, perché incompetenti o lontani dalla gente – scrive ancora l’ex candidato sindaco del centrodestra – Una volta il parlamentare era il riferimento sul territorio, così facendo, invece, si allontana la gente dalla politica. E questo è un male e ad essere penalizzato di più, in genere, purtroppo è sempre il Sud”.
Maresca parla di un “povero Mezzogiorno”, dove “si prevede la cronaca dell’ennesimo fallimento annunciato, con un deficit di rappresentatività qualificata”. Infine l’affondo sulla città dove ricopre la carica di consigliere comunale: “A Napoli, poi, il povero Manfredi, che ha basato tutto sui suoi rapporti romani, avrà vita durissima. Chi porterà a Roma le nostre istanze, conoscendo davvero i problemi e proponendo le giuste soluzioni? Il signore nessuno. Aspetto di essere smentito”, conclude.
