Mascherine di Stato a 50 centesimi introvabili: “Interi stock fermi nei magazzini”

Due giorni prima dell’avvio della fase 2, era il 2 maggio, il commissario straordinario Domenico Arcuri aveva assicurato: “Da lunedì scorso cittadini che vorranno acquistare le mascherine, le troveranno al prezzo massimo di 50 centesimi più Iva in 50 mila punti vendita, uno ogni 1.200 abitanti”.Eppure oggi, tre giorni dopo, di mascherine a prezzo calmierato non c’è traccia nelle farmacie da Nord a Sud.

Il motivo starebbe nel mancato approvvigionamento: le “mascherine di Stato”, dove sono arrivate, sono terminate ben prima dell’avvio della fase due. Altrove non sono mai state viste.

Ma non è l’unica linea di fornitura bloccata. “È da almeno quindici giorni che gli importatori non le consegnano più – spiega a La Repubblica il presidente di Federfarma Marco Cossolo –  Il motivo è pura economia di mercato: poiché due settimane fa è circolata l’indiscrezione che il governo ne avrebbe mitigato il prezzo, i broker  hanno smesso di lavorare con l’Italia non potendo fissare un costo a loro conveniente. Quelle con marchio CE non si trovano e non mi interessa sapere la ragione. Quelle importate con autocertificazione non possono essere vendute, nonostante abbiamo magazzini pieni, perché l’Istituto superiore di sanità che deve autorizzarle non riesce ad evadere le pratiche. E infine le mascherine che Arcuri si è impegnato a rendere disponibili non sono ancora arrivate”.

In realtà, come spiega il quotidiano, interi stock sarebbe disponibili nei magazzini ma in molti preferiscono non immetterli sul mercato fino a quando non saranno chiarite le modalità di ristoro da parte del governo, mentre altri continuano a venderle a prezzi maggiorati.