Dirigenza sorda dopo 9 mesi, cresce la tensione. La replica: "Temi che attenzioniamo da tempo"
Medici e infermieri del Cardarelli in stato di agitazione, abbattimento straordinari del 50% “per ottimizzare ma è sfruttamento”
Abbattimento degli straordinari del 50%, nessun confronto con la nuova direzione generale a quasi nove mesi dell’insediamento, personale perennemente sotto organico e mancanza di programmazione. Prosegue lo stato di agitazione di medici, infermieri e operatori socio-sanitari all’ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Mezzogiorno d’Italia. Questa mattina erano in programma dalle 10 alle 12 due assemblee, una della dirigenza medica andata in scena nella Sala Mediterraneo, l’altra del comparto infermieri e oss che hanno occupato, non senza momenti di tensione, la Sala Moriello (al secondo piano del Padiglione centrale) in segno di protesta dopo che non era stata assegnata loro alcuna sede.
Una mobilitazione che vede unite tutte le sigle sindacali in campo a partire dal sindacato dei medici Federazione Cimo (Coordinamento italiano medici ospedalieri)-Fesmed (Federazione sindacale medici dirigenti) rappresentato da Luciano Vicenzo, dal sindacato Anaao Assomed (Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri) rappresentato dal dottore Eugenio Gragnano e dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria (FP CGIL, CISL FP, FIALS e NURSIND) con Gennaro La Marca.
Dopo mesi in attesa di un confronto con la nuova dirigenza, guidata da Antonio D’Amore insediatosi nel ruolo di direttore generale a inizio agosto 2022, i lavoratori del Cardarelli proseguono lo stato di agitazione perché ad oggi non sarebbero stati affrontati problemi cronici (a partire dalla carenza di personale) che, dopo l’emergenza Covid, rischiano di mettere a rischio i livelli essenziali di assistenza.
L’auspicio delle sigle sindacali è quello di avere un confronto diretto con la direzione strategica, soprattutto dopo la riduzione del 50% degli straordinari al comparto infermieristico. Una mossa che mette a dura prova il lavoro dei sanitari in prima linea, soprattutto nei reparti di emergenza (a partire dal pronto soccorso, uno dei più congestionati d’Italia), dove si continua a lavorare sotto organico. Una decurtazione degli straordinari arrivata – secondo la direzione strategica – per “ottimizzare” le risorse. Per i sindacati invece si stratta di “sfruttamento” del lavoro. Un confronto anche calendarizzato, in base alle priorità, ma che ad oggi non ha ancora avuto una risposta adeguata dalla direzione strategia dell’azienda ospedaliera.
Altri punti al centro della questione sono la stabilizzazione dei precari, la progressione economica orizzontale (Peo) e il regolamento dell’orario di lavoro e della mobilità interna.
LA POSIZIONE DEL CARDARELLI – In merito ai temi trattati oggi nel corso dell’assemblea indetta dai Sindacati presso il Salone Moriello, l’Azienda evidenzia che gli argomenti all’ordine del giorno sono già da tempo oggetto di confronto coi rappresentanti dei lavoratori. La progressione economica orizzontale di infermieri, tecnici ed OSS, le ore di straordinario autorizzabili, la definizione del fabbisogno di personale e la gestione delle problematiche dell’emergenza sono all’attenzione della Direzione che sta procedendo valorizzando il merito, in considerazione delle attuali esigenze assistenziali.
Nello specifico, si è già proceduto con l’indizione del bando interno che individua i dipendenti che possono accedere alle fasce retributive più rilevanti. Mentre sul fronte del lavoro straordinario, si è dovuto procedere ad una rimodulazione del numero di ore previste per il 2023, anche alla luce del minore impatto della pandemia sulle attività assistenziali.
L’Azienda, inoltre, è fortemente impegnata nel miglioramento della gestione delle attività di Pronto Soccorso; nel corso di questi mesi si è dato avvio alla ristrutturazione della struttura per l’emergenza, alla ridefinizione dei percorsi assistenziali, alle attività volte a reclutare nuovo personale.
Nell’ambito del percorso per la definizione del contratto integrativo aziendale, la direzione strategica è in attesa che le rappresentanze sindacali comunichino le agende delle priorità per avviare la contrattazione decentrata. In merito a tale tematica, le rappresentanze sindacali hanno chiesto all’Azienda di differire gli incontri rispetto al programma previsto dall’Azienda.
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