Il Campo 87 simbolo della tragedia
Milano (quasi) come New York: fosse comuni per i morti da Coronavirus
Il prezzo altissimo pagato dalla città di Milano per l’epidemia di Coronavirus rappresentato da un luogo che ne diventerà simbolo. È il campo 87 del cimitero Maggiore di Milano a Musocco, lì dove saranno sepolte in una ‘fossa comune‘ circa 60 persone morte per il Covid-19, di cui nessuno ha chiesto o ha potuto chiedere le spoglie.
Le disposizioni da parte del Comune di Milano è di seppellire i defunti senza monumenti funebri ma con tante croci uguali, col campo 87 che diventerà poi un prato per almeno due anni dall’ultima sepoltura. “Milano ha retto ma ha pagato un prezzo altissimo. Abbiamo perso molti dei nostri figli”, ha detto il sindaco Beppe Sala recandosi proprio presso il cimitero Maggiore per rendere omaggio alle vittime. Tutti i defunti sono stati poi benedetti da fra Mauro, cappellano del cimitero.
In memoria dei figli di Milano.#COVID pic.twitter.com/q2DF0eyp8w
— Beppe Sala (@BeppeSala) April 19, 2020
Una storia che rimanda inevitabilmente, pur con le dovute differenze, a quella di New York. Nelle scorse settimane la megalopoli Usa e la sua amministrazione guidata dal sindaco Bill de Blasio aveva dato il via libera alle fosse comuni ad Hart Island, una striscia di terra poco lontano dal Bronx utilizzata nei secoli scorsi per i seppellimenti nelle fosse comuni, tornata ad essere un luogo di sepoltura.
Ma a differenziare le due città, a Milano i parenti delle vittime potranno reclamare il feretro una volta terminata la fase di lockdown, potranno quindi farlo tumulare in un altro cimitero o cremarlo.
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