Il rischio ora è quello di una escalation ulteriore del conflitto in Ucraina. Missili russi, secondo fonti dell’intelligence americana non confermate ufficialmente, sono caduti nel tardo pomeriggio in Polonia durante gli attacchi sferrati dal Cremlino contro la capitale Kiev.
Due missili son caduti nella regione di Lublino al confine con l’Ucraina, nel villaggio di Przewodów, uccidendo due persone. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha convocato una riunione urgente del Comitato del Consiglio dei ministri per la sicurezza e la difesa nazionale, come confermato dal portavoce del governo Piotr Muller su Twitter, ma è stata convocata anche una riunione urgente dell’esecutivo di Varsavia.
Secondo Mariusz Gierszewski di Radio Zet, l’emittente polacca che per prima ha dato la notizia dei missili caduti nella regione di Lublino, “ciò che ha colpito Przewowo sono molto probabilmente i resti di un missile abbattuto dalle forze armate ucraine“.
Al momento non ci sono conferme ufficiali che spieghino con maggiori dettagli cosa sia successo, né da parte del governo statunitense, né da parte di quello polacco: le ricostruzioni vanno dunque prese con una certa cautela.
Si tratterebbe, in caso di conferma ufficiale, di un gravissimo incidente anche sul piano diplomatico: la Polonia è un membro della Nato e ‘terzo’ rispetto al conflitto in corso dal 24 febbraio scorso in Ucraina. Ma soprattutto Varsavia potrebbe invocare l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico che vincola gli Stati membri della Nato alla difesa collettiva. “Le parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro“, recita infatti l’articolo del Trattato.
“Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali“, prosegue la ‘clausola’ a difesa degli Stati membri dell’Alleanza atlantica.
Quanto accaduto oggi in Polonia sarà al centro di una riunione urgente convocata mercoledì mattina a Bruxelles dal Consiglio Atlantico della Nato a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. In quella sede, scrive l’Ansa, sarà fatto il punto della situazione e saranno esaminati i report sull’accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste. Il tema dei missili caduti in Polonia sarà “in discussione” domani anche al G20 indonesiano di Bali, ha fatto sapere l’Eliseo.
La presidenza polacca ha fatto sapere su Twitter che il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il presidente di Varsavia Andrzej Duda hanno avuto un colloquio e che il Paese e sta valutando “le premesse dell’articolo 4 della Nato”. L’articolo 4 dell’Alleanza atlantica prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata“. Il portavoce del governo Piotr Muller ha inoltre riferito che l’esercito polacco è stato posto in stato di allerta.
Immediata la condanna internazionale, con le prime reazioni arrivate dai Paesi Baltici in prima linea contro il Cremlino. “Il criminale regime russo ha lanciato missili che hanno preso di mira non solo i civili ucraini, ma sono anche caduti su territorio Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine“, ha affermato il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks. “Le ultime notizie dalla Polonia sono preoccupanti. Ci stiamo confrontando con la Polonia e gli altri alleati. L’Estonia è pronta a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Siamo in piena solidarietà con il nostro alleato, la Polonia“, ha riferito invece il ministero degli Esteri estone. “La Lituania è fortemente solidale con la Polonia: ogni centimetro del territorio della Nato va difeso”, ha scritto su Twitter il presidente lituano Gitanas Nauseda, sottolineando lo “stretto contatto con i nostri amici polacchi“.
Anche l’Ungheria ha convocato il proprio Consiglio di difesa dopo i missili russi caduti sul territorio polacco. Lo ha reso noto il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. “In risposta all’interruzione del trasferimento di petrolio attraverso l’oleodotto Druzhba e al missile che ha colpito il territorio della Polonia, il primo ministro Viktor Orban ha convocato il Consiglio di difesa ungherese per le 20:00“, ha scritto Kovacs su Twitter.
“Siamo al corrente delle notizie di stampa sulla caduta di missili russi in Polonia. Al momento non abbiamo altre informazioni che possano confermarle. Stiamo indagando“, ha invece spiegato il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa statunitense in cui ha smorzato i toni sulle accuse contro il Cremlino, pur ribandendo che “il nostro impegno verso l’articolo 5 della Nato è chiarissimo, difenderemo ogni centimetro del territorio dell’Alleanza“. Ryder ha aggiunto che il Pentagono e l’amministrazione statunitense sono “in contatto con la Polonia e con altri alleati e partner per capire quali sono le informazioni a loro disposizione“.
Dichiarazioni all’insegna della cautela arrivano anche dal vice portavoce del del Dipartimento di Stato Usa, Vedant Patel, durante un briefing con la stampa. “Stiamo lavorando per raccogliere piu’ informazioni, ma al momento non siamo in grado di confermare le indiscrezioni e i dettagli riportati dagli organi di stampa: quel che è certo è che saremo in grado di determinare quanto è accaduto, prendendo i necessari provvedimenti“, ha detto Patel.
Durissime invece le reazioni da Kiev, dove si sottolinea come quanto accaduto in Polonia “non è un incidente, ma attacchi deliberatamente pianificati dalla Russia e camuffati da ‘errore’”. A dirlo è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Per il numero uno di Kiev l’attacco al territorio della Nato è “un’escalation molto significativa” ed “è necessario agire”. “Il terrore non si limita ai nostri confini nazionali. Missili russi hanno colpito la Polonia… lanciare missili al territorio Nato, questo è un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva. E’ un’escalation molto significativa. Dobbiamo agire“, ha affermato il presidente ucraino, in video diffuso sui social e ripreso da Nexta.
Non si è fatta attendere neanche la reazione ufficiale da parte di Mosca. “Le dichiarazioni dei media e dei funzionari polacchi sulla caduta di missili ‘russi’ nell’area di Prezewoduv sono una deliberata provocazione“, è stato il primo commento del ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. Le fotografie dei rottami pubblicate dai media polacchi dalla scena dell’incidente “non hanno nulla a che fare con le armi russe“, è infatti la tesi che arriva dal ministero russo, che ha sottolineato come non vi siano stati attacchi di Mosca al confine polacco.
Come ricorda l’Ansa, l’Aeronautica militare italiana è presente in Polonia con una task force di quattro caccia Eurofighter a difesa dello spazio aereo Nato, con base a Malbork, dove si trovano cento militari italiani. Al confine con l’enclave russa di Kaliningrad incuneata nell’Europa, la task force ‘White Eagle’ dell’Aeronautica militare negli ultimi 4 mesi, dall’inizio della missione che terminerà il 31 dicembre, ha intercettato e sorvegliato 24 velivoli russi, tra caccia Sukhoi e aerei da trasporto Ilyushin. Proprio ieri era stato effettuato il ventesimo scramble per gli Eurofighter della task force, che ha sede nell’aeroporto Krolewo di Malbork, una base che dista 30 miglia da Kaliningrad, 155 miglia dalla Bielorussia e 230 miglia dall’Ucraina.

