Resta ancora insoluto il mistero dei boati a Orte che da giorni terrorizza i cittadini del piccolo comune laziale in provincia di Viterbo. L’ultima segnalazione è stata registrata lo scorso giovedì in zona Petignano, dove si è registrato il primo “terremoto” al di fuori del centro storico del paese.

L’incognita del fenomeno naturale non si è risolta neanche dopo le verifiche fatte agli impianti gas e sull’acquedotto che non presentato alcun problema e risultano essere a norma. Il prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno ha richiesto la presenza degli enti preposti (Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaIspra, vigili del fuoco e Protezione civile) invitandoli a “fornire con urgenza il massimo contributo all’accertamento delle cause del fenomeno allo scopo di prevenire rischi per la pubblica e privata incolumità“.

L’evento naturale del tutto sconosciuto sta mettendo a dura prova anche i geologi esperti dell’Ingv, che immediatamente sono giunti sul luogo per studiare gli eventi e cercare di dare il prima possibile una risposta ai cittadini, ormai impauriti. La squadra si è messa già al lavoro per effettuare tutti i rilievi necessari e collega il fenomeno ad uno molto simile che era stato riscontrato a ottobre scorso a Capena, un altro comune laziale. In quell’occasione l’Ingv, dopo una serie di indagini, aveva collegato quel fenomeno ad un sifonamento carsico di acque in profondità o un piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano.

Se il compito dell’Ingv è quello di risolvere l’enigma di Orte, per garantire la sicurezza alle persone, i droni e gli elicotteri dei vigili del fuoco stanno volando da giorni pronti ad intervenire in caso d’urgenza.

Il geologo Bonifazi  ha spiegato che “Sono stati fissati i punti sensibili che saranno oggetto di un tavolo tecnico di valutazione. Successivamente si procederà ad una progettazione di un sistema di monitoraggio nelle vie del centro. Con molta probabilità saranno istallati dei sensori geofisici in grado di registrare ogni possibile accadimento che avviene nel sottosuolo”. Preoccupato è anche l’archeologo Giancarlo Pastura, presidente dell’associazione Orte sotterranea che sottolinea le vulnerabilità della struttura ma rassicura tutti dichiarandone lo stato di stabilità. Nonostante più squadre di esperti provenienti da vari settori, il mistero dei boati sotterranei a Orte continua.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia