Moldova-Ue, il Vicepremier Serebrian: “Europa significa stabilità politica ed economica”

L’integrazione europea potrebbe aiutare la reintegrazione della Moldova, perché “Europa significa stabilità, sia politica che economica”: così il vicepremier moldavo, Oleg Serebrian, a margine dell’evento “Il conflitto della Transnistria e il processo di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione europea”, che si è tenuto a Roma.

Un milione di cittadini moldavi sono già in Europa, lavorando in diversi Paesi, e 300 mila si trovano in Italia, che raccoglie una delle più grandi comunità all’estero. Per questo sarebbe importante, sulla base della prospettiva sociale, stare nell’Unione europea, ma lo sarebbe anche dal punto di vista della stabilità economica”, ha affermato il vicepremier moldavo.

“Lo possiamo vedere – ha sottolineato Serebrian – da quello che sta succedendo nei Paesi baltici che, come la Moldova, erano nell’Unione sovietica. Adesso esiste una grande differenza in termini socio-economici con Paesi come Lettonia ed Estonia”.

Per la Moldova è, inoltre, molto importante essere nella mappa mondiale, perché  oggi tutti conoscono il Paese, e questo è significativo anche per la sua prospettiva europea”, ha proseguito il vicepremier moldavo.

“Dovremmo fare di più – ha aggiunto Serebrian – per ristabilire la pace nell’area del Mar Nero, perché non c’è solo la questione relativa all’Ucraina, i problemi ci sono anche in Moldova e in Georgia”.

“A volte dimentichiamo che la Georgia è stata a sua volta vittima dell’aggressione russa nel 2008, mentre la Moldova è stata vittima di un fatto simile nel 1992. Probabilmente se l’Ucraina ha subito questa enorme aggressione, che ha provocato ingenti perdite in termini di vite umane, è perche’ l’Europa ha mostrato tolleranza”, ha sottolineato Serebrian.

“Ora stiamo lavorando principalmente sui problemi umanitari e sociali, quindi siamo focalizzati su temi come la salute, l’economia, l’energia e l’ambiente”, ha spiegato il vicepremier moldavo. “Stiamo invece evitando deliberatamente i problemi di natura politica perché il formato 5+2 (Moldova, Transnistria, Russia, Ucraina e Osce, più Ue e Usa come osservatori) non sta funzionando, ma evitare non significa che noi non siamo interessati a discutere della questione. Quel momento credo che arriverà in un futuro vicino”, ha concluso Serebrian.