Morte Sabrina Beccalli, assolto dall’accusa di omicidio Alessando Pasini: “Ha ‘solo’ bruciato il cadavere”

È stato condannato a sei anni di reclusione per occultamento e distruzione di cadavere e per l’incendio dell’auto, ma assolto dall’accusa di omicidio volontario: per i giudici del tribunale di Cremona, Alessandro Pasini si è liberato del corpo di Sabrina Beccalli ma non ha ucciso ucciso la donna, trovata morta nella sua Fiat Panda bruciata la notte di ferragosto del 2020 nei campi attorno a Crema. Per i giudici quindi non ci sono prove per condannare Pasini del reato di omicidio volontario. L’uomo è però condannato a sei anni di reclusione per le altre contestazioni.

L’accusa

Il pm Lisa Saccaro, il 15 ottobre 2021, aveva chiesto una condanna a 28 anni di carcere per Pasini, l’unico accusato di aver ucciso più di un anno prima Beccalli. Secondo l’accusa, la responsabilità di Pasini era da riconoscere nella “fredda organizzazione dell’imputato nel compiere le condotte, sintomatica di una capacità di ideazione criminale davvero fuori dal comune”. Una tesi saltata in primo grado.

Secondo le ricostruzioni, Pasini era stato lasciato dalla fidanzata ai primi di agosto ma aveva ancora l’appartamento della sua ex compagna che al momento dell’accaduto era in vacanza in Sicilia. Pasini ha così deciso di consumare della droga con Beccalli nell’abitazione dell’ex fidanzata. Quella sera, la 39enne di Crema muore: era la notte tra il 14 e il 15 agosto. L’idea di Pasini, 45enne con diversi precedenti (tra cui molestie sessuali, ndr), era quella di un ‘festino’ a base di cocaina ed eroina, per poi ‘provarci’ con Sabrina, trovandosi di fronte però al rifiuto della donna. L’uomo si è sempre difeso dicendo che la donna è morta per overdose e che, preso dal panico, ha avvolto il corpo della donna, caricandolo sull’auto di lei, una Fiat Panda parcheggiata sotto casa. Il giorno successivo ha abbandonato nella campagna di Vergonzana l’auto con il cadavere di Beccalli all’interno. Poi ha dato fuoco alla macchina. La carcassa bruciata è stata riconosciuta e ricondotta a Beccalli solo l’8 settembre dello stesso anno.

Le reazioni

I genitori della 39enne originaria di Crema sono furiosi per il risultato della sentenza e si dicono determinati a portare in appello il caso: “Siamo allibiti anche perché è stato assolto con la formula ‘il fatto non sussiste’. Dovrebbero dirci allora di cosa è morta questa ragazza visto che non c’è prova di altro“, si domandano i genitori. E poi proseguono: “Droga? No perché lo stesso imputato ci ha detto che hanno consumato un grammo di cocaina e non si muore per mezzo grammo. E poi perché lui avrebbe incendiato l’auto? È una cosa che non sta né in cielo né in terra. Le motivazioni saranno tra 30 giorni, vedremo. Confidiamo in un appello della Procura“, hanno affermato i familiari della 39enne a seguito del giudizio. L’avvocato dei familiari della donna, Antonino Ennio Andronico all’Agi ha detto: “La condanna a sei anni per incendio e distruzione di cadavere verrà scontata solo se dovesse diventare definitiva. È stato quindi subito scarcerato perché assolto dall’omicidio“.

Di diverso tono la dichiarazione rilasciata da Pasini che, dopo la pronuncia di assoluzione, scoppia in lacrime per l’emozione. “Sono soddisfatto, è emersa la verità“. Positivo anche il commento sul verdetto del gup di Cremona l’avvocato Paolo Sperolini, difensore dell’imputato: “Siamo soddisfatti della sentenza. Pasini è stato condannato per i reati che aveva confessato, incendio e distruzione del cadavere, e assolto da quello di omicidio da cui si è sempre detto estraneo. Forse Sabrina è morta per un malore“.