Movimento 5 Stelle, ecco il documento degli Stati Generali: limite di due mandati, alleanze ‘eccezionali’ e poteri a organo collegiale

Dopo quasi 10 giorni dagli Stati Generali che dovevano stabilire il futuro del Movimento 5 Stelle, è arrivato oggi il documento di sintesi elaborato dal reggente politico Vito Crimi che mette nero su bianco l’organizzazione e le regole del ‘nuovo’ Movimento. Confermata la formula che prevede il passaggio dei poteri da quello che attualmente è il “capo politico” ad un “organo collegiale, che combini rapidità ed efficienza nell’azione politica”, mentre resta blindato il limite dei due mandati. Nel documento inoltre c’è il sostanziale via libera “in casi eccezionali” alle alleanze politiche.

Il documento frutto dei Stati generali grillini  dovrà essere votato dalla base dei pentastellati, ma bisogna decidere ancora se con un voto unico, per parti o per singoli quesiti.

Sì accordi con altre forze politiche con autorizzazione nazionale – “Il Movimento 5 Stelle nasce come forza alternativa alle altre forze politiche esistenti. In via eccezionale, in relazione ai singoli sistemi elettorali, possono essere autorizzate, prima o dopo le votazioni, specifici accordi con altre forze politiche, prioritariamente con liste civiche. Ciò può avvenire solo sulla base di accordi chiari e percorsi stabiliti di condivisione di programmi, idee e obiettivi, che tenga conto prioritariamente dei livelli territoriali coinvolti ma con un’autorizzazione che avvenga a livello nazionale che tenga conto degli interlocutori e del contenuto degli accordi. Prevedere, nei comuni sotto i 15mila abitanti, la possibilità di consentire di avere una rappresentanza del MoVimento 5 Stelle all’interno di liste civiche comuni”.

Principi in Carta dei valori e non modificabili – “I principi e i valori che costituiscono la ragion d’essere del Movimento 5 Stelle, devono essere trascritti in una Carta dei valori che non possa essere sottoposta ad alcun tipo di revisione. Il principio di collegialità dovrà essere applicato nella composizione di tutti gli organi del Movimento 5 Stelle, sia nazionali che locali, e laddove non sia possibile perché imposto da norme si preveda l’affiancamento di organi almeno di carattere consultivo”.

Democrazia diretta principio ispiratore – “Il Movimento 5 Stelle ha come principio ispiratore la democrazia diretta e la stessa deve essere esercitata prioritariamente attraverso la rete, strumento che garantisce l’ampia e costante partecipazione dell’assemblea degli iscritti alla definizione dell’azione politica e delle scelte fondamentali per la vita associativa”.

Potenziamento e formalizzazione referenti regionali – “Formalizzazione e potenziamento della attuale struttura dei referenti territoriali a livello regionale, individuando le relative funzioni sulla base delle specifiche esigenze anche temporanee (organizzazione, campagne elettorali, formazione, realizzazione di eventi, ecc..). Possibilità di riconoscere il ruolo di attivista e gruppo locale, indipendentemente dalla presenza di un portavoce eletto, e di eventuali gruppi di interesse (ad esempio giovani), individuandone caratteristiche e l’eventuale loro regolamentazione, anche prevedendo luoghi di incontro sia fisici che on line”. È quanto si legge nel capitolo ‘Organizzazione territoriale’ del Documento di sintesi degli stati generali del M5S. “Introduzione di meccanismi di recall in relazione alle varie figure facenti parte della struttura organizzativa o per alcune di esse – prosegue il testo -. Prevedere incontri plenari con cadenza regolare, sia a livello locale che a livello nazionale, di carattere tematico o organizzativo”.

Dal capo politico ad un organo collegiale – “Trasferire le funzioni oggi attribuite al capo politico ad un organo collegiale, che combini rapidità ed efficienza nell’azione politica. Attribuire alcune funzioni di indirizzo politico, nonché di convocazione dell’assemblea degli iscritti, ad un organo collegiale ad ampia rappresentatività dei livelli istituzionali, territoriali, anagrafici e di genere. L’elezione dei componenti degli organi deve essere effettuata in via prioritaria individualmente individuando eventuali incompatibilità”.

Gestione centralizzata dei fondi – “Prevedere una gestione centralizzata dei fondi, superando il modello dei comitati di scopo, potenziando le forme di finanziamento già esistenti e individuandone di nuove, garantendo un sistema di controllo e trasparenza delle attività economico-finanziarie e della gestione amministrativa del Movimento. Individuazione di criteri oggettivi e trasparenti per la destinazione ai livelli locali di risorse necessarie alla realizzazione di specifici progetti o attività”.