Napoli, nuovo murales per Maradona: “È uno scudo per difenderci e una spada per attaccare”

Un altro grande murales va aggiungersi a quelli dedicati a Diego Armando Maradona a Napoli. Del 1990 quello ai Quartieri Spagnoli, realizzato da Mauro Filardi e restaurato da Salvatore Iodice, del 2017 quello del muralista Jorit Agoch a San Giovanni a Teduccio. L’artista Raffaele Cirillo ne ha realizzato un altro a Bosco Tre Case, nel napoletano. Un primo piano del Pibe de Oro in maglia azzurra di oltre tre metri. Un omaggio nato durante una chiacchierata tra amici.

Maradona è scomparso il 25 novembre a 60 anni. La notizia ha sconvolto il mondo, per essere arrivata in maniera improvvisa. L’ex calciatore e allenatore argentino era stato dimesso l’11 novembre dopo aver subito un’operazione al cervello per un ematoma subdurale. Intervento riuscito secondo i medici. La notizia della scomparsa ha quindi sorpreso gli appassionati di calcio e non di tutto il mondo. Maradona era ormai un’icona pop oltre che un ex calciatore, con molte probabilità il più forte di tutti i tempi.

A Napoli numerosi tributi e omaggi sono stati fatti a partire dallo stesso 25 novembre. Soprattutto in luoghi simbolo come lo Stadio San Paolo e proprio ai Quartieri Spagnoli nella piazza del murales lungo via Emanuele De Deo. Lo Stadio, tra l’altro, è stato intitolato a Diego Armando Maradona come la stazione Mostra della Cumana, nel quartiere Fuorigrotta, proprio nei pressi dello stadio. Stessa sorte toccherà alla stazione Mostra della Linea 6.

Il murales, realizzato in una decina di giorni di lavoro, è alto oltre tre metri. “La grandezza di Diego mette d’accordo tutti – hanno spiegato gli organizzatori – Maradona è, per chi l’ha vissuto e per chi non c’era, uno scudo dietro il quale difendersi ed una spada con la quale attaccare. L’ultimo portatore di speranza, di allegria e spensieratezza per un popolo troppo spesso martoriato. Era dalla parte degli ultimi e li ha fatti diventare primi, un condottiero, un eroe, un vanto, una medaglia da apporre alla divisa… proprio come uno scudetto, magari due”.