Il Partito repubblicano e Donald Trump temono sempre di più il voto popolare a New York. Questa sembra essere l’unica conclusione sensata a cui si arriva quando si analizzano le notizie che arrivano dalla Grande Mela, dove la campagna del giovane Zohran Mamdani prosegue con successo e ogni giorno conquista voti tra i cittadini. Negli ultimi giorni è continuata l’operazione di demonizzazione, anche da parte di alcune testate italiane, che hanno cercato, senza successo, di collegare Mamdani a sua madre, la regista Mira Nair, e ai rapporti intessuti da quest’ultima con lo Stato del Qatar.

Lo sfidante Cuomo 

La notizia che ha dominato la politica della Grande Mela nelle ultime ore è quella del ritiro di Eric Adams, attuale sindaco allontanato dal Partito democratico per aver chiuso un accordo con il Dipartimento della Giustizia trumpiano per archiviare le accuse di corruzione mosse contro il sindaco. Già nelle scorse settimane erano circolate notizie su diverse offerte per dei ruoli nell’amministrazione federale per convincere Adams a ritirarsi dalla corsa, ovviamente per favorire l’ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, che ad oggi sembra essere il candidato con le maggiori possibilità di battere Zohran Mamdani.

I repubblicani temono il voto popolare

Secondo il sito RacetotheWH, i numeri di Adams erano molto scarsi: al 24 settembre solamente l’8,4% dei newyorkesi avrebbe votato per l’attuale sindaco, contro il 44% per Mamdani, il 26% per Cuomo e il 13% di Curtis Sliwa, il candidato ufficiale del Partito repubblicano. Senza Adams, Mamdani mantiene il suo consenso, con Cuomo e Sliwa che si spartiscono equamente i voti del sindaco. Anche Curtis Sliwa ha rivelato di aver ricevuto delle offerte da diverse persone per ritirarsi dalle elezioni, senza tenere conto del particolare carattere del candidato repubblicano, che ha anche minacciato di rivelare i nomi degli offerenti qualora dovessero arrivare altre chiamate dai simili toni. Non è difficile immaginare la provenienza delle chiamate, dato che anche il presidente Trump ha sostenuto che Cuomo è l’unico ad avere una chance di battere il “comunista” Mamdani.

La corsa a tre

Ad oggi, quindi, la corsa è a tre, con Zohran avanti di quasi 15 punti percentuali su Andrew Cuomo. Per il 33enne sono arrivati degli importanti endorsement, tra cui quello dell’attuale governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul, dello speaker della Camera statale Carl Heastie e di Kamala Harris, mentre aumentano le pressioni sui senatori democratici di New York, Chuck Schumer e Kirsten Gillibrand, oltre che sul leader dei democratici alla House of Representatives, Hakeem Jeffries, a sostenere la campagna di Mamdani.

I dubbi sulla solidità

Il sostegno della governatrice non era affatto scontato, e riflette l’impatto rilevante che Zohran è riuscito ad avere in pochi mesi nella politica locale e statale. Le sue posizioni forti sul costo della vita e sulla crisi abitativa hanno colpito nel profondo un gruppo sempre crescente, composto soprattutto da giovani, che lo ha portato a un passo dal Municipio. Se fino a quest’estate era ancora possibile avere qualche dubbio sulla solidità del suo movimento politico, oggi è evidente che il futuro del Partito democratico nell’intero Stato dipenderà dal supporto di colui che, in neanche un anno, è diventato il presente e il futuro della Grande Mela.

Michele Luppi

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