“Una donna ci ha detto di non addormentarla perché era convinta che l’avremmo vaccinata nel sonno”, come se fosse possibile con l’infezione in corso. È quanto avvenuto e avviene tutt’oggi nel reparto di terapia intensiva Covid all’ospedale Careggi di Firenze, il policlinico che dallo scoppiare della pandemia è in prima linea nell’affrontare il Coronavirus.
Anche questo Natale i letti erano tristemente occupati: nove i pazienti, di cui otto non vaccinati. Una mancata somministrazione che, come racconta i medici a Repubblica, hanno fatto notare con punte di disprezzo nei confronti del personale sanitario: “Non mi era mai capitato di faticare così tanto per convincere un paziente a fare una procedura, anche solo un’iniezione“, spiega Koja, giovane infermiere che viene dall’Albania.
Una seconda infermiera, Chiara, azzarda un paragone: “Alcuni sembrano appartenere a una setta”. Ma la maggior parte dei no Vax che sono stati ricoverato al Careggi, se riusciti a scampare all’infezione, una volta risvegliati capiscono di avercela fatta grazie alla ‘bistrattata’ scienza e cambiano idea. “Ci ringraziano, dicono di aver fatto una stupidaggine. Non tutti comunque, c’è qualcuno che se ne va convinto di avere ragione”, spiegano i medici.
Il periodo di Natale, come del resto anche in altre regioni italiane, ha visto aumentare i numeri dei ricoverati, nelle aree mediche come nell’intensiva: “Si vede già che l’onda sta ripartendo”, spiega il dottor Franci a Repubblica, “lo capiamo dai ricoveri in malattie infettive e negli altri reparti ordinari, che salgono”.
Durante le prime ondate della pandemia tutta la rianimazione del Careggi era dedicata al Covid e ora, sotto la spinta della variante Omicron, si rischia di ricominciare da capo.
