La lettera-denuncia di un collega
“Non respiro più”. L’ultimo sms del medico di famiglia morto per Coronavirus
La crudeltà del Covid-19 in un ultimo sms scritto da Marcello, medico di famiglia dell’area di Codogno nel Lodigiano, primo epicentro dei contagi di Coronavirus in Italia. “Non respirò più”, queste le parole utilizzate nell’ultimo messaggio indirizzato ai colleghi il 13 marzo da Marcello Natali, segretario della Federazione dei medici di medicina generale di Lodi.
A raccontare il dramma vissuto da Natali è stato Irven Mussi, collega e amico del 57enne. La lettera di Mussi, riportata dall’agenzia AdnKronos, riporta con il linguaggio medico di Natali cosa stesse attraversando il dottore: “’Io purtroppo non vado bene, desaturo parecchio, in mascherina con 12 litri di ossigeno arrivo a 85. Prevedo un tubo nel breve/medio termine”.
Una previsione che purtroppo si è rivelata corretta. Natali è stato infatti ricoverato a Cremona e poi a Milano, dove è morto. Una destinazione “scoperta successivamente”, come spiega Mussi nella lettera, “ ora sei morto, solo, come tutti”.
Nella missiva di Mussi emerge tutta la rabbia della categoria, dei medici chiamati a confrontarsi quotidianamente contro un nemico letale: “Sono molto addolorato, distruttoe
, ma anche molto arrabbiato! Non è per caso che succede questo, siamo stati mandati in guerra senza nessuna protezione; almeno i fanti portavano l’elmo. E tu a Codogno sei stato come sempre il primo ad entrare in guerra, con paura, ma con un superiore senso del dovere. E sei stato sconfitto. Con te siamo tutti stati sconfitti. E’ assurdo, devastante: siamo la prima barriera e non abbiamo protezioni, ci stiamo ammalando in tanti, rischiamo di far ammalare i nostri pazienti”, scrive il medico.
Per questo il medico di famiglia, che conferma come “vogliamo continuare la tua battaglia”, chiede misure pià forti: “Vogliamo essere seriamente protetti per noi, per i nostri famigliari, per i nostri pazienti. Ciao Marcello, la tua morte ci ha scosso, commosso. Siamo sicuri che da lassù, tu e gli altri, ci guiderete nel modo migliore a vincere, con le armi appropriate, questa maledetta guerra”.
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