Lo scandalo
Oltre 2 milioni di euro di rimborsi al rettore dell’Università di Messina: Salvatore Cuzzocrea costretto alle dimissioni
In gioco due milioni. 2.217.844 euro per l’esattezza, incassati tra il 2019 e il 2023 che hanno costretto alle dimissioni Salvatore Cuzzocrea, professore di Farmacologia, ed ormai ex rettore dell’Università di Messina, decaduto – di conseguenza – anche dalla carica di presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane. Colpa di una “macchina del fango e di un clima conflittuale”, scrive in una lettera, il riferimento è agli attacchi del segretario della Gilda Università e componente del senato accademico messinese Paolo Todaro e ai suoi continui inviti al collegio dei revisori dei conti, al direttore generale dell’Ateneo, ai ministri dell’Economia e dell’Università, alla Procura regionale della Corte dei conti, e alla procura della Repubblica di Messina, a verificare i rimborsi milionari.
Tra le spese che riguardano varie attività, materiali di ricerca e di laboratorio, ci sono anche anche 14 pagamenti in nove mesi nei confronti di una srl, la “Divaga società agricola”, per un importo complessivo di 122.300 euro. La società ha due dipendenti e risulta di proprietà del rettore e della moglie.
AD unico, la madre. “Unica cosa vera – sostiene nella lettera – è che faccio ricerca e che ho pubblicato in cinque anni 261 lavori, portando in alto il nome dell’Università di Messina. Il nostro ateneo negli ultimi 6 anni è cresciuto molto”. Anche gli studenti chiedono chiarezza, perché nella lettera mancano risposte, anche sui fondi del Pnrr destinati ai posti letto. In attesa di un nuovo capitolo, sono state avviate le procedura di verifica sui rimborsi.
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