“Qui siamo tutti orchi cattivi, non solo mia mamma, tutti, anche io. Perché questa ragazza si poteva salvare”. A parlare è Anna Vacchiano, 22 anni, figlia di Mariabarbara Vacchiano arrestata la scorsa settimana insieme al compagno Damiano Noschese e al figlio 15enne per l’omicidio di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese trapiantata per amore nel Salernitano nel 2017, pochi anni prima dell’inizio del suo incubo.

Giovane “fragile e vulnerabile”, come la descrivono i pm, Marzia ha vissuto anni di inferno prima di essere ammazzata il 7 marzo del 2022 in un casolare di Montercorvino Pugliano e ritrovata dopo mesi, il 25 ottobre dello stesso anno. Un cadavere irriconoscibile a causa delle violenze subite e degli oltre sette mesi di distanza dal decesso. Cadavere identificato grazie a un frammento del palmo della mano e a un dente ritrovato sul luogo del delitto. Capezzutti sarebbe stata uccisa per la pensione di invalidità che percepiva (817 euro mensili) e perché sarebbe stata ritenuta responsabile della morte prematura del fidanzato, fratello di Mariabarbara Vacchiano.

Nel corso della trasmissione Chi l’ha visto?, andata in onda il 26 aprile, è stata mostrata una intervista della giovane 22enne, rilasciata nelle settimane precedenti agli arresti ma pubblicata soltanto adesso. Parole agghiaccianti quelle della ragazza che descrive un contesto familiare dove tutti i tre fratelli, lei compresa, erano succubi della madre. Marzia “meglio sottoterra che in quella casa” dove veniva trattata da schiava.

Vacchiano è indagata per maltrattamenti ma grazie a una sua segnalazione sono partite le indagini che hanno fatto luce sulla scomparsa prima e sul brutale omicidio poi di Marzia Capezzuti. Omicidio emerse oltre all’attività investigativa di carabinieri e procura, anche da una videochiamata tra la 22enne e il fratello 15enne: telefonata, dove non c’è l’audio, per cui è stata ricostruita dal labiale e tradotta dal dialetto campano, dove quest’ultimo spiegava alla sorella, sotto choc, l’orribile fine della ragazza milanese, affetta da “disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità“.

Per Anna Vacchiano, che ha denunciato la madre e si è rivolta a un centro antiviolenza, i maltrattamenti subiti da Marzia sarebbero iniziati durante l’ultimo anno di vita ma “io non l’ho toccata neanche con un dito. L’ultima volta che l’ho vista era febbraio o marzo. Io, era un anno che non vivevo più in quella casa”.

Indagati per l’omicidio anche il figlio maggiore di Mariabarbara Vacchiano e due conoscenti che erano in casa la sera in cui Capezzuti sarebbe stata portata via. “Io non sono per la legge – ha proseguito – perché la mia famiglia è pregiudicata, ma sono per le cose giuste. Non butto mia mamma nella spazzatura, o domani, se è stata lei, o qualcun altro, pagherà. Questa ragazza come minimo deve avere giustizia”.

Infine aggiunge: “Non vado fiera di mia mamma mi sono schifata, anzi mi metto vergogna a dire che è mia mamma. Prima mi dicevo orgogliosa, perché mi ha cresciuto. Io ci ho messo la faccia, io ho la coscienza pulita, ma è una cosa più grande di me”.

 

Redazione

Autore