L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza per la prima volta: gli Usa si astengono ed è scontro con Israele. Guterres: “Ora fallire sarebbe imperdonabile”

Un lungo applauso collettivo. Alla fine il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Con il documento appena passato, l‘Onu chiede “un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”.

L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza, i voti a favore e l’astensione degli Stati Uniti

A votare a favore della risoluzione sono stati 14 paesi, con l’astensione degli Stati Uniti che si è rivelata fondamentale. I membri che hanno sostenuto la mozione sono stati Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Algeria, Ecuador, Guyana, Giappone, Malta, Mozambico, Sud Corea, Sierra Leone, Slovenia e Svizzera. Per la prima volta, quindi, gli Usa non hanno posto il veto all’interno del consesso delle Nazioni Unite.

L’approvazione è stata salutata con soddisfazione da tutti i membri del Consiglio di Sicurezza, anche se prima del voto la Russia aveva proposto un emendamento. Per i russi, infatti, bisognava sostituire il termine “durevole” con la parola “permanente”, in riferimento all’obiettivo di arrivare a un cessate il fuoco. Una proposta non passata, ma Mosca ha votato comunque a favore del testo. Per l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, però, il termine usato “annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento”.

All’apertura della riunione del Consiglio di Sicurezza, le delegazioni hanno tenuto un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attentato a Mosca, in Russia.

Onu, la reazione di Guterres

Il voto è stato accolto con entusiasmo dal segretario generale Antonio Guterres, che però ha avvertito: “Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile”.

Onu, lo scontro tra Israele e Stati Uniti

Chi invece ha storto il naso, per usare un eufemismo, alla notizia del testo approvato dall’Onu è stato Benyamin Netanyahu. Il premier israeliano, infatti, subito dopo il voto ha annullato il viaggio di una delegazione di Tel Aviv a Washington proprio a causa dell’astensione degli Usa. Secondo quanto comunicato dall’ufficio del premier, la risoluzione “danneggia sia lo sforzo bellico che il tentativo di liberare gli ostaggi, perché dà ad Hamas la speranza che la pressione internazionale permetterà loro di accettare un cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri rapiti”.

A cercare di correre ai ripari, è stato John Kirby, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, che ha sottolineato come l’astensione degli Stati Uniti “non cambia la nostra politica”. Il consigliere americano, durante un briefing con dei giornalisti, ha ribadito come Washington abbia “sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione” degli ostaggi da parte di Hamas.