Polemiche su una presunta mail inviata dall’Onu che avrebbe vietato l’utilizzo di determinate parole, come “guerra” e “invasione“, al proprio staff per “evitare il rischio reputazionale” e mantenere l’imparzialità richiesta ai funzionari pubblici internazionali. A riferirlo è The Irish Times, quotidiano di Dublino, secondo cui le Nazioni Unite avrebbero inviato ieri sera la direttiva interna invitando il proprio staff  a non usare le parole “guerra” e “invasione”, ma “conflitto” e “offensiva militare“, per descrivere la situazione in corso in Ucraina da 13 giorni.

Una notizia che le stesse Nazioni Unite hanno smentito con un’altra mail, inviata dal portavoce Stephane Dujarric  al Guardian, dove viene precisato che “semplicemente non è stato detto al personale di non usare parole come “guerra” e “invasione” per descrivere la situazione”. Per placare ulteriormente gli animi, Dujarric ha citato un recente tweet (relativo alle 12:50 dell’8 marzo) della vicesegretaria Onu Rosemary DiCarlo in cui si parlava di “guerra senza senso”, rispetto alla guerra in Ucraina.

Dujarric ha poi chiarito che allo staff è stato chiesto di “inquadrare ogni comunicazione sull’Ucraina come su altre materie politiche in una maniera che sia in linea con la posizione dell’organizzaizione e le dichiarazioni del segretario generale“. Questo, secondo il portavoce, non vuol dire vietare quelle specifiche parole, anche se non ha potuto escludere che alcuni dei manager in qualche parte della struttura Onu abbia potuto inviare una mail del genere, ma non è finora arrivata a sua conoscenza.

La direttiva –secondo il The Irish Times – avrebbe lo scopo di bilanciare le sensibilità politiche dopo che la Russia – membro permanente del Consiglio delle Nazioni Unite con diritto di veto – ha vietato l’uso di quelle parole. E’ stato anche indicato allo staff di non usare la bandiera ucraina sui propri account ufficiali sui social media o sui siti web. La politica, secondo la mail, è quella di “evitare il rischio reputazionale”, ricordando che come “funzionari pubblici internazionali si ha la responsabilità di essere imparziali”.

Immediata la reazione del governo ucraino con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba che chiede all’Onu di smentire quanto diffuso dal quotidiano irlandese: “È difficile credere che le Nazioni Unite possano essenzialmente imporre lo stesso tipo di censura che il Cremlino impone ora all’interno della Russia, vietando l’uso delle parole “guerra” e “invasione” tra il personale delle Nazioni Unite. Esorto le Nazioni Unite a smentire rapidamente queste notizie se sono false. In gioco c’è la reputazione delle Nazioni Unite”.

Nella giornata di ieri, parlando al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha detto gli “ucraini si stanno bombardando da soli”.

 

Redazione

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