Dopo JJ4, il Tar del Trento salva per ora anche l’orso MJ5. Il Tribunale amministrativo ha infatti sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’animale, mantenendo in vigore solo quella di cattura.
A comunicare la decisione è stato Gian Marco Prampolini, presidente della Lega antivivisezionista. “Con nostra grande soddisfazione – spiega – il Tar ha accolto il ricorso di Leal dello scorso 20 aprile e le motivazioni formulate dal nostro ufficio legale. È più che mai necessario mettere punti fermi a una follia di sterminio dei plantigradi perseguita dalla giunta Fugatti“.
“Vogliamo anche contestare – sottolinea la Leal – i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o ‘aggressivi’ in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi, escursionisti e ancora più spesso cacciatori e bracconieri“.
A seguito della decisione della sezione unica del Tribunale amministrativo di Trento di sospendere l’ordinanza di abbattimento dell’orso Mj5, la Lav Italia deposita al Tar trentino una serie di perizie al fine di far annullare la definizione di ‘pericolosità’ del plantigrado.
L’ordinanza di abbattimento era motiva dalla presunta responsabilità da parte dell’orso MJ5 dell’aggressione un uomo, avvenuta lo scorso 5 marzo in val di Rabbi, in località Mandriole del Comune di Malè.
Medicato al pronto soccorso dell’Ospedale di Cles, l’uomo aveva riportato lesioni al braccio e alla testa riconducibili ad aggressione da orso. Le successive analisi genetiche avevano confermato che il genotipo identificato dal Dna ottenuto corrispondeva a quello dell’orso denominato MJ5, un esemplare maschio di 18 anni.
Secondo la Leal invece “le dinamiche non sono chiare e lasciano aperta l’ipotesi che il cane fosse sciolto e, non controllato, abbia innescato la reazione dell’orso”. MJ5 secondo l’ordinanza firmata da Fugatti doveva essere catturato, identificato geneticamente e quindi abbattuto con mandato al Corpo forestale provinciale e all’Azienda provinciale per i servizi sanitari. L’ordinanza aveva anche il parere favorevole di Ispra.
Vicenda e polemiche che si inserisce ovviamente nella questione del destino di JJ4, l’orsa che in Trentino ha il runner 26enne Andrea Papi e che sta aspettando la sua ‘sorte’ nel centro faunistico Casteller dopo la cattura avvenuta nella notte tra lunedì e martedì. JJ4 è nata nel 2006, ha 17 anni. Secondo le indagini e le analisi genetiche è stata lei ad attaccare e a uccidere lo scorso 5 aprile, sul monte Peller, il runner. Già in passato era stata ritenuta responsabile di altri due attacchi, tra il 2020 e il 2022, entrambi non mortali. Il Tar, già due anni fa, aveva respinto l’ordinanza di cattura di JJ4.Non è ancora stato chiarito se abbia dei cuccioli. Papi stava facendo jogging a Caldes, in Val di Sole, quando è stato attaccato. Quella di Papi è la prima morte causata da un orso mai registrata in Italia. Gli attacchi verificati, tra Alpi e Appennini, erano stati in tutto sette in 150 anni.
