Quella volta si poteva leggere chiaramente sulla locandina dell’evento, la prima festa estiva in Primiero della Lega Nord Trentino: “Pranzo con menù tradizionale, specialità locali e piatto speciale a base di CARNE D’ORSO“. Era domenica 3 luglio 2011 e ad annunciare e a presenziare a quell’evento era Maurizio Fugatti, allora segretario della Lega Nord Trentino e onorevole, oggi Presidente della Provincia di Trento. JJ4 “noi avremmo voluta abbatterla sul posto” ha chiarito in conferenza stampa il governatore dopo che la notte scorsa è stata catturata l’orsa che ha ucciso il 26enne Andrea Papi. L’orsa è stata trasferita al Centro di recupero della fauna alpina di Casteller, a Trento. La provincia spinge per procedere con l’ordinanza di abbattimento che il Tar ha sospeso fino all’11 maggio.

Quell’iniziativa del 2011 era stata lanciata per “riconquistare il territorio” contro il progetto Life Ursus e suscitò un caso mediatico, perfino una mezza crisi del governo di destra. Alla fine nessuno mangiò la carne di orso: erano stati, scriveva Il Giornale, cotti 28 chili di carne e altri 22 dei 50 acquistati erano stati scongelati. Sul posto arrivarono i Nas dei carabinieri da Vicenza. “Ero ancora ministro degli Esteri – aveva raccontato sui social Franco Frattini – Fugatti, politico locale, organizzò una festa con carne d’orso: feci intervenire la Forestale. Fu allora che lui raccontò di aver comprato la carne in Slovenia: si aprì un caso diplomatico con la Slovenia, dove tutto questo era vietato“. La reazione dei leghisti fu piuttosto turbolenta. “Ci dicono che manca il certificato di importazione della carne. Ma sappiamo che è Roma che ci ha mandato i militari“, aveva lamentato l’ex senatore e parlamentare europeo Enzo Erminio Boso.

“Lunedì chiamo Bossi e gli chiedo di lasciare questa maggioranza”, si era spinto a dire secondo quanto scriveva Il Giornale. “Questi ministri hanno alla fine esaltato quello che era il fine della nostra proposta: portare l’attenzione sull’orso, che è un vero problema. Forse è ora di finirla di liberare orsi e sarebbe meglio pensare se hanno creato più benefici o più danni e rivedere eventualmente il progetto “Life Ursus”, che è costato non poche lire al Trentino. Volevamo far arrivare il messaggio sui problemi che crea l’orso in queste valli, lo scopo è stato più che raggiunto”, aveva aggiunto il senatore Sergio Divina. “Comunque domani chiederemo il dissequestro e lo mangeremo in privato”.

Aveva spiegato Fugatti che quell’iniziativa era una maniera per protestare contro il programma Life Ursus, quello che aveva previsto la ri-popolazione sulle montagne del Trentino dell’orso bruno con esemplari importati dalla Slovenia. “Questa iniziativa vuole essere un segnale chiaro ai cittadini, che hanno tutto il diritto di riconquistare il loro territorio e di girare liberi senza mettere a rischio la propria incolumità. Il fallimento del progetto Life Ursus, che prevede l’insediamento degli orsi nelle montagne trentine, è ormai sotto gli occhi di tutti. Per difendere e tutelare le popolazioni nelle zone di montagna del Trentino dalle continue visite degli orsi, noi preferiamo consumarli in questo modo”.

E anche se l’orso bruno era specie protetta, e nonostante il polverone Fugatti aveva replicato. “Non siamo noi della Lega a uccidere l’orso del banchetto. Compriamo la carne in Slovenia dove è legale e tracciata. Posso capire che così su due piedi può sembrare una cosa che indigna, ma noi non vogliamo incentivare o sponsorizzare il consumo di carne d’orso. La nostra è una provocazione perché nessuno ci ascolta. La situazione è davvero pericolosa: ci sono orsi che vanno in giro nei paesi, mettono a repentaglio l’incolumità delle persone e del bestiame. È già successo che rincorressero della gente”.

Contro quell’iniziativa protestarono gli animalisti e gli ambientalisti ovviamente, ma anche i ministri Frattini e la ministra Michela Brambilla che chiesero l’intervento del segretario del Carroccio Umberto Bossi. Di quel banchetto grottesco e surreale resta il ricordo e le tracce nella locandina su internet e gli articoli con dichiarazioni e repliche. Maurizio Fugatti nel novembre del 2018 è diventato Presidente della Provincia Autonoma di Trento e dal luglio 2021 Presidente della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige.