Paul Biya è il presidente più anziano del mondo, il dominio in Camerun dal 1982 e le accuse di brogli: “Seggi chiusi dove non prendeva voti”

Cameroon's President Paul Biya and First Lady Chantal Biya attend a political rally at Lamido Yaya Dairou Stadium in Maroua, Cameroon, Tuesday, Oct. 7, 2025. (AP Photo/Welba Yamo Pascal)

Quella del Camerun può essere sicuramente definita come una presidenza a vita per Paul Biya. Il 92enne è stato infatti eletto per l’ottava volta confermando il suo regno incontrastato iniziato nel 1982. Stando ai dati del Consiglio Nazionale, Biya avrebbe ottenuto il 53,6 % dei voti, mentre Issa Tchiroma Bakary, principale sfidante si è fermato al 35%. Da giorni le strade di Douala, la città più grande del paese, sono invase dai manifestanti e sostenitori dell’opposizione che gridano ai brogli elettorali e invocano l’intervento internazionale.

Elezioni Camerun, seggi chiusi nei quartieri dove Biya è debole

Gli uffici dell’Elecam, l’organismo che dovrebbe supervisionare le elezioni, sono stati attaccati per malfunzionamenti e ritardi nella consegna delle schede elettorali. Molti elettori hanno denunciato che i seggi nei quartieri dove Biya era più debole non sono nemmeno stati aperti e quando erano aperti non si trovavano le registrazioni per l’accesso al voto. Il partito del presidente ha inviato suoi rappresentanti ovunque. Rappresentanti che avrebbero minacciato scrutatori e presidenti di seggio affinché annullassero i voti per Issa Tchiroma Bakary.

Il 14 ottobre proprio Tchiroma Bakary si è auto dichiarato presidente ed in suo sostegno si sono subito schierati Anicet Ekane (leader del Manidem) e Djeukam Tchameni del Movimento per la democrazia e l’interdipendenza (MDI), entrambi arrestati nelle loro abitazioni a Douala il 24 ottobre. L’opposizione accusa la presidenza anche di pregiudizio etnico e religioso perché la repressione avviene soltanto nelle province settentrionali, a maggioranza musulmana e storicamente escluse dai posti di potere a Yaoundè.

Biya, 92 anni, presidente più anziano del mondo

Il problema sta anche nel fatto che ogni verifica indipendente dal governo risulta impossibile ed anche la stampa si muove sotto stretto controllo. Con la sua proclamazione Paul Biya diventa il presidente più anziano del mondo in carica, ma alla cerimonia di annuncio dei risultati gli ambasciatori dell’Unione Europea, insieme a quelli di Canada, Regno Unito e Svizzera non si sono presentati, rompendo il protocollo. Negli scontri al momento sono rimasti uccisi quattro manifestanti e gli arresti sono già oltre le 200 persone, mentre le forze speciali di Biya stanno pattugliando le strade di tutte le principali città della nazione africana. La polizia e la gendarmeria, che contano complessivamente circa 40mila agenti, sono in prima linea e sono guidate da Martin Mbarga Nguélé, un novantenne storico alleato del presidente. Al momento l’esercito non sta partecipando alla repressione ed i militari hanno l’ordine di restare nelle caserme. Le Forze Armate sono una realtà molto importante in Camerun e Paul Biya ha recentemente cambiato alcuni comandanti promuovendo dei fedelissimi. Il clan del presidente ha già iniziato a distribuire nuove cariche, mentre la situazione economica del paese è sempre più precaria e la popolazione stanca dell’ennesima cleptocrazia familiare.