Premio Nobel per l’Economia 2022 a Ben S. Bernanke, Douglas W. Diamond e Philip H. Dybvig

Il Premio Nobel per l’Economia 2022 è stato assegnato agli statunitensi Ben Bernanke (ex presidente della Fed), Douglas Diamond e Philip Dybvig. “Le loro scoperte hanno migliorato il modo in cui la società affronta le crisi finanziarie – ha annunciato l’Accademia Reale delle Scienze in Svezia – Hanno migliorato significativamente la nostra comprensione del ruolo delle banche nell’economia, in particolare durante le crisi finanziarie. Un importante risultato della loro ricerca è il motivo per cui è fondamentale evitare i crolli bancari”.

Il Premio Nobel all’Economia è l’ultimo a essere assegnato ogni anno: a differenza degli altri riconoscimenti non è stato istituito nel testamento di Alfred Nobel, ma dalla banca centrale svedese in sua memoria nel 1968, con il primo vincitore selezionato un anno dopo. Prevede un riconoscimento di dieci milioni di corone svedesi, circa 910mila euro, e sarà consegnato il prossimo dieci dicembre. Secondo la giuria gli studi dei tre premiati quest’anno hanno sottolineato quanto sia importante evitare che le banche falliscano, fornendo se necessario strumenti per sostenerle temporaneamente, per evitare contraccolpi ancora più gravi sull’economia.

Si legge nella motivazione ai tre premiati di quest’anno: “Perché l’economia funzioni i risparmi devono essere indirizzati agli investimenti. Tuttavia, c’è un conflitto: i risparmiatori vogliono avere accesso immediato ai loro soldi in caso di spese impreviste, mentre le imprese e i proprietari di case devono sapere che non saranno costretti a rimborsare i loro prestiti prematuramente. Nella loro teoria, Diamond e Dybvig mostrano come le banche offrano una soluzione ottimale a questo problema. Agendo come intermediari che accettano i depositi di molti risparmiatori, le banche possono consentire ai depositanti di accedere al loro denaro quando lo desiderano, offrendo al contempo prestiti a lungo termine ai mutuatari”.

Le loro analisi hanno anche “mostrato come la combinazione di queste due attività renda le banche vulnerabili alle voci di un loro imminente collasso. Se un gran numero di risparmiatori corre simultaneamente in banca per ritirare il proprio denaro, il rumour può diventare una profezia che si autoavvera: si verifica una corsa agli sportelli e la banca crolla. Queste dinamiche pericolose possono essere evitate se il governo fornisce un’assicurazione sui depositi e agisce come prestatore di ultima istanza per le banche”.

Diamond “ha dimostrato come le banche svolgano un’altra funzione importante per la società. In quanto intermediarie tra molti risparmiatori e mutuatari, le banche sono più adatte a valutare il merito di credito dei mutuatari e a garantire che i prestiti siano utilizzati per buoni investimenti”. Ben Bernanke “ha analizzato la Grande Depressione degli anni ’30, la peggiore crisi economica della storia moderna. Tra le altre cose, ha mostrato come le corse agli sportelli bancari siano state un fattore decisivo nel rendere la crisi così profonda e prolungata. Quando le banche sono crollate, si sono perse preziose informazioni sui mutuatari, che non potevano essere ricreate rapidamente. La capacità della società di incanalare i risparmi verso investimenti produttivi è stata quindi gravemente ridotta”.

Bernanke, Diamond e Dybvig furono tra i primi negli anni Ottanta ad approfondire i problemi legati alle banche e a come renderle meno vulnerabili nei periodi di crisi. Bernanke è nato nel 1953 ad Augusta, in Georgia negli Stati Uniti, e dal 2006 al 2014 è stato presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. Diamond è nato nel 1953, ha conseguito un dottorato presso la Yale University ed è docente all’Università di Chicago. Dybvig è nato nel 1955 e ha conseguito un dottorato presso la Yale University ed è docente presso la Washington University.