Lo stato di emergenza si è concluso “con un ultimo atto di ‘demenzialità‘ per il mondo della scuola“. Duro attacco del governatore campano Vincenzo De Luca al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dopo la decisione di consentire il ritorno di docenti e personale non vaccinato negli edifici scolastici purché “non entri in contatto con gli studenti”. “Quindi, il ministero della Pubblica Istruzione – incalza De Luca – invita sostanzialmente i presidi a organizzare tornei di burraco o bridge, perché non so cosa debbano fare i docenti nelle scuole non a contatto con gli alunni. Credo sia l’ultima straordinaria innovazione prodotta dal ministero. La mia solidarietà ancora una volta ai presidi”.

Una circolare del ministero, firmata dal capo dipartimento per le risorse umane Jacopo Greco e dal capo dipartimento per il sistema educativo Stefano Versari, nei giorni scorsi ha infatti precisato che i professori che non si sono vaccinati potranno essere utilizzati “per il servizio di biblioteca e documentazione, l’organizzazione di laboratori, il supporto nell’utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche, le attività relative al funzionamento degli organi collegiali, dei servizi amministrativi e ogni altra attività deliberata nell’ambito del progetto d’istituto”.

Ai dirigenti scolastici e agli uffici scolastici regionali il ministero chiarisce che “per quanto concerne la determinazione dell’orario di lavoro, la prestazione lavorativa dovrà svolgersi su 36 ore settimanali, al pari di quanto previsto per i lavoratori temporaneamente inidonei all’insegnamento nonché per tutto il personale docente ed educativo che a vario titolo non svolge l’attività di insegnamento ma viene impiegato in altri compiti”. I dirigenti scolastici “in attuazione di quanto espressamente imposto” dal decreto-legge 44/2021, “provvederanno d’ufficio ad assegnare il personale docente ed educativo allo svolgimento delle funzioni che verranno individuate” in applicazione a questi criteri.

 

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