Putin e Netanyahu come in un film di Lina Wertmüller. La Russia minaccia l’Europa, ma solo la Germania lo capisce

In questi ultimi giorni il mondo sembra impazzito. Attorno agli unici due conflitti di cui l’Europa si interessa stanno succedendo cose inattese, soprattutto per le alleanze che si combinano e scombinano nell’arco di una notte.

Putin e Netanyahu come in un film di Lina Wertmüller

Di fronte ad un marasma simile soltanto due uomini sembrano intenzionati a mantenere il punto: Putin, Presidente della Russia e Netanyahu, primo ministro israeliano, che sembrano dare le sembianze ad un famoso film di Lina Wertmüller: “travolti da un insolito destino…”. Agli occhi del mondo entrambi appaiono come i crudeli aggressori di popoli con l’intento di distruggerli, compiendo un “genocidio”. La vera storia dei due conflitti però viene travisata, se non addirittura stravolta come nel caso di Israele.

Iniziamo dall’Ucraina, ricordando un episodio che riguarda direttamente l’Italia (che ha avuto sempre comportamenti ambigui in tutte le guerre che ha combattuto). L’episodio riguarda la seconda guerra di indipendenza, combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l’Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859. Per ingraziarsi il re Napoleone III, che insieme alla Gran Bretagna combatteva contro la Russia, per la salvaguardia dei Luoghi Santi, l’Italia strinse un’alleanza con la Francia, inviando dei militari. L’Inghilterra voleva strappare la Crimea alla Russia per impedire a quest’ultima di impiegare la sua flotta nel Mar Nero; questa penisola ha sempre fatto parte della Russia fin dalla notte dei tempi e questo episodio ne ricorda solo le origini, che arrivano fino ai giorni nostri e all’attuale conflitto. Il porto russo, fulcro di questa operazione era ed è Sebastopoli, dove la Russia ha sempre stanziato la sua flotta. Come detto, l’Italia partecipò a questa guerra (detta di Crimea e che si svolse dal 4 ottobre 1853 al primo febbraio 1856), con un contingente di 18.000 uomini al comando del generale Alfonso La Marmora.

Farne memoria

Noi italiani, quindi, dovremmo ricordarci di questa guerra che ci ha riguardato molto da vicino. L’Ucraina aveva una storia millenaria, ma fu inglobata nella Russia fin dalla rivoluzione sovietica del 1917. Alla caduta del muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989, l’Ucraina acquistò l’indipendenza, che lasciava però due territori contesi: il Donesk e il Donbass, oggetto di una lunga guerra iniziata nel 2014. Non è vero, quindi, che la guerra russo-ucraina è cominciata nel febbraio del 2022; gli scontri di confine si sono succeduti quasi giornalmente per otto anni, fino a sfociare nell’attuale conflitto. La stessa cosa può dirsi della guerra israelo-palestinese, che così nominata alimenta solo discussioni e conflitti. Abbiamo più volte visto la storia della “Palestina”; ricordiamo soltanto che l’ONU nel 1947, con la famosa delibera n° 181 ha diviso la Palestina in due, assegnandone una parte al popolo ebraico e un’altra al popolo arabo. Non si può dimenticare che gli Israeliani e i Cisgiordani sono entrambi palestinesi e quindi, almeno formalmente, si dovrebbe adottare un altro termine per descrivere la situazione. Le cose stanno così, ma l’occidente e in particolare l’Italia lo dimentica con molta disinvoltura.

La Russia minaccia l’Europa

La Russia continua a lanciare missili e droni sul territorio ucraino e sta minacciando anche l’Europa, che ancora non realizza la minaccia incombente. Soltanto la Germania comincia a capire e si sta armando, a cominciare dalla riorganizzazione dell’esercito; per quanto riguarda la difesa aerea, invece si sta rivolgendo ad Israele, che sta fornendo consigli, progetti e sistemi. È notizia di pochi giorni fa che ben venti paesi, tra cui Cipro e la Grecia, hanno partecipato ad un “educational” in Israele dove sono stati illustrati i nuovi sistemi di difesa antimissili e antidroni; l’unico paese a non partecipare è l’Italia, che porta avanti un’idea pacifista impossibile e inapplicabile. Mentre la Germania sta operando una stretta sulle associazioni pro-Pal e ha ridotto al silenzio le manifestazioni universitarie che tendono ad escludere ebrei ed israeliani, l’Italia sta facendo il contrario. Israele ha messo a punto un sistema laser già sperimentato con successo; questo nuovo sistema è denominato “raggio di luce” e con esso sono stati abbattuti 50 droni iraniani in una sola notte, che li ha colpiti addirittura dopo circa un’ora dal decollo. Come detto, però, la nostra Italia ha scelto un’altra strada, avviandosi verso un boicottaggio di Israele che danneggerà soltanto noi, costretti ad aspirare al suicidio.