Quarta dose: “poco efficace” contro Omicron secondo uno studio israeliano, ma c’è chi dovrà farla comunque

Israeli medical teams administer the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine to Palestinians at the Qalandia checkpoint between the West Bank city of Ramallah and Jerusalem on Tuesday, Feb. 23, 2021. While moving aggressively to vaccinate its adult population, including Arab citizens, Israel has not shared significant quantities of vaccines with the Palestinians in the West Bank. Tuesday's vaccinations were offered to Palestinians who have Israeli residency rights but live in the West Bank. (AP Photo/Oded Balilty)

I dati che arrivano da Israele, primo Paese al mondo ad iniziare la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid a operatori sanitari, over 60, fragili (e al presidente Isaac Herzog), evidenziano che non sarebbe sufficiente a proteggere dall’infezione. Il ‘secondo booster’ anti-Covid, che sia Pfizer o Moderna, non fornirebbe molta protezione contro il contagio da variante Omicron, sebbene abbia fatto aumentare fino a cinque volte il livello degli anticorpi neutralizzanti il risultato non è sufficiente a contrastare l’ultima variante mutata che elude in grande parte la risposta immunitaria indotta dalla vaccinazione.

“La crescita dei livelli di anticorpi che vediamo con Moderna e Pfizer è leggermente superiore a quella che abbiamo visto dopo la terza dose di vaccino”, dice Gili Regev-Yochay, direttore dell’Unità di Malattie infettive dello Sheba Medical Center di Tel Aviv, che ha condotto la ricerca. “Nonostante ciò abbiamo visto molte persone infettate con Omicron dopo la quarta dose. Un po’ meno che nel gruppo di controllo, ma sempre tante”. Secondo Yochay, “il vaccino è eccellente contro le varianti Alfa e Delta, ma non abbastanza per Omicron“, e conclude: “Sappiamo che il livello di anticorpi necessari per proteggere e non essere infettati da Omicron è probabilmente troppo alto per il vaccino, anche se è un buon vaccino”.

I soggetti su cui è stata condotta la ricerca sono ancora pochi (150). Questo gruppo ha ricevuto una quarta dose di Pfizer due settimane fa e altre 120, che avevano fatto tre dosi Pfizer, hanno ricevuto una settimana fa una quarta dose con Moderna (tutti operatori sanitari). Si tratta della prima ricerca sulla quarta dose condotta anche con la combinazione di vaccini diversi, ma i risultati dei due gruppi dopo una settimana appaiono molto simili.

Lo studio iniziato il 27 dicembre ha verificato per ora l’efficacia della quarta dose solo a distanza di poco tempo. Israele spera che il booster extra possa aiutare a impedire alla variante Omicron di sovraccaricare gli ospedali, permettendo il ritorno a una vita normale. Tutto il paese è ora tuttavia alle prese con una nuova ondata di ricoveri e morti.

Israele ha somministrato la quarta dose a più di mezzo milione di persone che erano state vaccinate l’ultima volta quest’estate. Il direttore generale del ministero della Salute, Nachman Ash ha definito “non sorprendenti”, in ogni caso, ha aggiunto in un’intervista, “valutiamo che la protezione dalla grave morbilità, soprattutto per gli anziani e la popolazione a rischio, viene ancora offerta dalla quarta dose del vaccino. Quindi invito le persone a continuare a venire per farsi vaccinare”.

Il capo della strategia vaccinale dell’Ema (Agenzia Europea per i medicinali), Marco Cavaleri, non è favorevole al secondo booster come gran parte della comunità scientifica, soprattutto per per motivi logistici, economici ma anche di efficacia: “Attualmente, non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale con gli attuali vaccini anti Covid-19. Sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche la prendessero in considerazione solo per persone con sistema immunitario gravemente indebolito”. Inoltre la somministrazione ripetuta di dosi booster del vaccino anti-Covid con intervalli molto brevi potrebbe ridurre il livello di anticorpi che possono essere prodotti ad ogni somministrazione.