Diagnosticare il morbo di Parkinson (MP) può essere complicato, soprattutto dove è difficile accedere a strutture sanitarie specializzate. Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo metodo di screening basato sull’intelligenza artificiale che utilizza semplici video in cui le persone sorridono. L’obiettivo è offrire uno strumento rapido, economico e accessibile a tutti, anche da casa. La ricerca finanziata da importanti istituzioni sanitarie statunitensi, tra cui il National Institute of Neurological Disorders and Stroke, è stata pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista inglese “The New England Journal of Medicine”.
Il sistema si basa sull’analisi del volto. Le persone coinvolte nello studio hanno registrato dei brevi video mentre imitavano tre espressioni facciali: sorriso, disgusto e sorpresa. Il sorriso, in particolare, è stato usato per valutare l’ipomimia, cioè la ridotta espressività facciale tipica del Parkinson. Tramite un programma di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno analizzato i movimenti del viso e confrontato le espressioni delle persone con e senza Parkinson, per capire se fosse possibile distinguere i due gruppi. Lo studio ha coinvolto 1452 persone provenienti da vari Paesi, tra cui Stati Uniti e Bangladesh. Di queste, 391 avevano il Parkinson. I partecipanti hanno registrato i video sia da casa sia in ambienti clinici.
Il sistema si è dimostrato molto efficace: è riuscito a distinguere chi aveva il Parkinson da chi non lo aveva in modo affidabile. Le prestazioni sono state buone sia nei test condotti su persone in clinica, sia su chi ha registrato il video da casa. In particolare, i risultati sono stati positivi anche in contesti con poche risorse sanitarie, come in Bangladesh. Tuttavia, in questo gruppo il test ha funzionato meglio con le donne rispetto agli uomini, un aspetto che i ricercatori vogliono approfondire. Questo metodo ha un grande potenziale perché è semplice da usare, non invasivo e può essere impiegato anche a distanza. Potrebbe diventare uno strumento utile per individuare i primi segnali del Parkinson in modo rapido, soprattutto in luoghi dove non è facile ricevere una diagnosi.
