Salman Rushdie rischia di perdere un occhio: arrestato l’attentatore dell’autore dei “Versi Satanici”

Lo scrittore Salman Rushdie rischia di perdere un occhio a causa dell’aggressione a coltellate che ha subito ieri durante un evento pubblico nello Stato di New York. E per la quale è stato arrestato un 24enne del New Jersey, sospettato di essere un estremista islamico. L’autore dei Versi Satanici è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico dopo il trasporto in elicottero in ospedale. È ricoverato, attaccato a un respiratore, con gravi danni al braccio e al fegato.

Non è chiaro quanto siano gravi le condizioni dell’autore. L’intervento chirurgico cui è stato sottoposto è comunque durato diverse ore. “Le notizie non sono buone. Salman è attaccato ad un respiratore, in questo momento non è in grado di parlare”, ha fatto sapere l’agente dello scrittore, Andrew Wylie. “Probabilmente perderà un occhio, i nervi del suo braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato ferito e danneggiato”, ha fatto sapere al New York Times.

Di certo la notizia ha fatto in pochi minuti il giro del mondo. Erano circa le 10:45 quando Rushdie è salito sul palco del Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, in un festival letterario. L’uomo che è stato catturato ha 24 anni, si chiama Hadi Matar, era in platea con una mascherina nera. Si è alzato, è saltato sul palco e si è avventato sullo scrittore colpendolo “al collo e almeno una volta all’addome” con un coltello. All’inizio non si capiva se lo scrittore fosse stato pugnalato o preso a pugni, la polizia ha confermato le coltellate. Scene di panico e terrore all’interno della sala piena di persone. Alcuni spettatori sono intervenuti sul palco per soccorrere Rushdie. Il 24enne ha colpito anche il moderatore della conferenza Ralph Henry Reese.

I testimoni lo hanno descritto come una furia. È nato in California e secondo il New York Post, che cita fonti delle forze dell’ordine, sarebbe un simpatizzante del governo iraniano e dei pasdaran. Gli vengono attribuiti dei post sui social con l’ayatollah Ruollah Khomeini, l’attuale Guida Suprema Ali Khamenei, il generale Qassem Suleimani. Sarebbe stato anche in possesso di una patente falsa intestata ad Hassan Mughnyah, lo stesso cognome del capo militare dell’Hezbollah sciita ucciso dal Mossad iraniano nel 2008. Era entrato all’evento di Chautauqua con regolare biglietto.

La pista è la prima cui si è pensato in tutto il mondo, anche se ancora deve essere confermata del tutto, dopo che la notizia dell’aggressione si è diffusa: è quella del fondamentalismo per la fatwa emessa nell’1989 dall’imam Khomeini ai danni dello scrittore, 75enne nato in India e naturalizzato britannico, con una taglia di tre milioni sulla testa di Rushdie per i suoi Versi Satanici, pubblicato nel 1988 e bandito da Teheran, considerati blasfemi nei confronti del profeta dell’islam Maometto. Una condanna a morte, rinnovata dall’attuale ayattollah Khamenei nel 2017 e nel 2019, per la quale l’autore ha vissuto per anni sotto scorta. Protezione cui aveva recentemente rinunciato. La rappresentanza dell’Iran negli Stati Uniti si è limitata a non commentare con un “non ci intromettiamo” pur descrivendo Rushdie come un “autore blasfemo” dando la notizia.

A salvargli la vita sarebbe stato in particolare un poliziotto intervenuto subito dopo l’aggressione, elogiato anche dalla governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul. Rushdie è stato soccorso prima in sala da un medico e quindi trasportato in elicottero in ospedale. “Devo vivere la mia vita”, diceva Rushdie a chi gli chiedeva della scorta cui aveva ormai rinunciato. Per i Versi Satanici fu accoltellato a morte il traduttore giapponese Hitoshi Igarashi e ferito quello italiano Ettore Capriolo.